Roma, 17enne uccide a pugni in una lite: «Mi ha sputato, ho reagito»

Roma, 17enne uccide a pugni in una lite: «Mi ha sputato, ho reagito»
di Marco De Risi
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Venerdì 19 Settembre 2014, 09:40 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 12:08

​Un ragazzo pakistano di 28 anni stato ucciso a pugni da un 17enne romano, nel quartiere di Torpignattara. Tutto per uno sputo. L’assassino è un minore: un ragazzino romano di 17 anni che risiede con la famiglia nella zona dove ha ucciso a pugni un pakistano di 28 anni, Khan Muhamad Shanzad. Tutto è accaduto quando mancavano pochi minuti alla mezzanotte su un tratto di via Lodovico Pavoni, a Torpignattara. Il minorenne litiga con il pakistano che muore sul colpo dopo le botte ricevute. Interviene il personale di un’ambulanza ma non riesce a rianimare lo straniero il cui cadavere viene coperto con un lenzuolo. Il 28eene era a Roma con permesso di soggiorno anche se era senza fissa dimora. Il minorenne non si è allontanato sul posto.

«Solo un pugno» «Stavo rincasando - ha detto il ragazzino ai carabinieri - e ho visto il pakistano ubriaco che infastidiva i passanti. Quando gli sono passato vicino lui mi ha sputato e, quindi, ho reagito». Spiegazioni che non sono state sufficienti per evitargli l’arresto. A procedere sono stati i carabinieri di zona che sono arrivati dopo pochi minuti l’omicidio. Fondamentale per ricostruire la scazzottata che è costata la vita allo straniero la collaborazione di alcuni testimoni che hanno assistito alla violenza. Sembra che il minore fosse in compagnia di un amico ma che quest’ultimo non abbia preso parte al pestaggio. «Vi assicuro - ha detto l’assassino ai militari - gli ho dato solo un pugno e lui si è accasciato ed è morto». Sarà fondamentale l’autopsia che si svolgerà nei prossimi giorni per stabilire come siano andate esattamente le cose.

L'arresto Per ora il diciassettenne è stato arrestato con l’accusa di omicidio preterintenzionale . Ma, se l’autopsia dimostrerà che il giovane ha infierito più volte sul pakistano l’accusa potrebbe trasformarsi in quella più pesante di omicidio volontario. Per il momento l’assassino è stato portato al carcere minorile.

I testimoni In base a quanto riferito da alcuni testimoni il pachistano è stato aggredito a calci e pugni. Una ricostruzione che si discosta dalle parole del minorenne. A chiarire le cause della morte del ragazzo straniero, un incensurato disoccupato che si trovava nel nostro Paese con regolare permesso, sarà l'autopsia che verrà effettuata nelle prossime ore all'Istituto di Medicina Legale dell'Università La Sapienza. Ancora da identificare, invece, il ragazzo che era insieme all'arrestato quando ieri sera hanno incrociato la vittima che, ubriaca, infastidiva i passanti con urla e schiamazzi.

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