Il gup ha fissato per il 7 maggio prossimo l'esame della richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Alberto Pioletti. Il delitto maturò nel corso di una vera faida: dopo circa un'ora dalla lite per viabilità si formarono - è detto nel capo di imputazione - «due schieramenti rivali» composti da una parte da Maurizio Alletto, Angelo e Lorenzo Izzi, armati con armi da taglio, e dall'altra da Luciano Coppi, con la pistola di ordinanza, e dal figlio Moreno. Il regolamento di conti avvenne a suon di calci, pugni e fendenti fino a quando Luciano Coppi sparò a Maurizio Alletto colpendolo alla nuca e uccidendolo. Al termine della rissa rimasero feriti per le coltellate, in modo grave, Moreno Coppi e, meno pesantemente, il padre. Per questo motivo il pm Pioletti contesta a tutti e quattro gli imputati la rissa aggravata.
I due Izzo sono accusati anche di lesioni gravi per le ferite riportate dagli «avversari».
Subito dopo l'omicidio nel quartiere scoppiò una caccia all'assassino. Addirittura tre operatori del 118, intervenuti per soccorrere i due Coppi, furono aggrediti e l'ambulanza danneggiata con le pietre.
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