Tensione alla Sapienza durante il ricordo dell’esodo palestinese

di C.R.
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Giovedì 16 Maggio 2024, 05:40

Sul pratone dell’Università Sapienza i ragazzi si sono riuniti sotto il nome di “Intifada studentesca”, in occasione della Giornata della Nakba, ricorrenza dell’esodo forzato di 700 mila arabi palestinesi dai territori che sono stati occupati da Israele nel corso della prima guerra arabo israeliana del 1948. Tra i presenti, Triestino Mariniello, docente ordinario alla Liverpool John Moores University, rappresentante delle vittime di Gaza. Poi, anche la giornalista Annamaria Selini, autrice del podcast “Oslo 30” e del libro “Vittorio Arrigoni: ritratto di un’utopista”, oltre a Romana Rubeo, caporedattrice del Palestine Chronicle. Il ciclo di appuntamenti, organizzati dal Movimento studenti palestinesi si è aperto con il dibattito «Anatomia di un genocidio»,. Al centro della discussione quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e le condizioni di vita dei palestinesi. Mariniello, nella sua analisi, si è soffermato soprattutto sulla contrarietà dell'azione di Israele. È nel corso del suo intervento che, per qualche minuto, la situazione si è fatta tesa. Un addetto alla sicurezza è entrato infatti nell'aula, lamentando che la sua apertura non fosse stata regolare.

Uno studente gli ha chiesto di andarsene e per qualche minuto, mentre i due alzavano reciprocamente la voce, l'atmosfera è stata tesa, ma si è presto stemperata anche grazie all'intervento degli organizzatori dell'evento. Tra le persone intervenute al dibattito anche Monica Maurer che ha raccontato in diversi corti quanto accade da anni in Palestina e Luca degli Assalti frontali, un artista che da tempo si interessa alla Striscia di Gaza. Le azioni di supporto alla causa palestinese alla Sapienza - che oggi attende il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - sono iniziate però ben prima del pomeriggio. Intorno all'ora di pranzo, sul tetto e la scalinata della facoltà di Lettere e filosofia, alcuni studenti hanno srotolato due striscioni rossi con strisce bianche: il primo recitava «Governo Meloni complice del genocidio», il secondo «1948-2024, stop al genocidio». In contemporanea, inoltre, alcuni addetti alla pulizia sono stati impegnati nella rimozione di alcune scritte a sostegno della Palestina comparse sui muri del rettorato.

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