La "miccia" che aveva fatto nascere la discussione, poi sfociata in una violenta aggressione, era legata all'invasione russa dell'Ucraina. Venerdì scorso, a un anno esatto dall'inizio della guerra, un 25enne originario di Kiev è stato condannato, al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato, a 5 anni e 4 mesi di reclusione per tentato omicidio, lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale.
Secondo quanto ricostruito dal pubblico ministero Edoardo De Santis, titolare dell'indagine, Andrii P. «compiva atti idonei, diretti in modo non equivoco, a cagionare la morte» di Erkin M., un cittadino russo di 45 anni con cui condivideva una stanza all'interno dell'istituto religioso Lucia Noiret, in via Coronelli, zona Pigneto. Entrambi, infatti, vivono in Italia senza una fissa dimora.
Una convivenza difficile da affrontare giorno dopo giorno, considerate le divergenze politiche tra ucraini e russi legate alla guerra. Andrii ha sfogato le sue angosce sul compagno di stanza, che ha identificato come il responsabile delle sofferenze del suo popolo. A far salire il livello dello scontro, molto probabilmente, ha contribuito anche l'assunzione di alcolici.
I FATTI
Il diverbio è nato il 16 agosto dell'anno scorso, dopo una serata trascorsa a bere.
Il personale dell'istituto religioso Lucia Noiret, sentendo le urla del russo, ha subito chiamato i carabinieri. Ma il 25enne non si è placato nemmeno alla vista degli uomini in divisa e ha aggredito, con calci e pugni, i militari del nucleo operativo della Compagnia Casilina e della stazione Centocelle intervenuti sul posto. L'ucraino è stato quindi arrestato e condotto nel carcere di Regina Coeli.
Venerdì scorso il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Roma, Tiziana Coccoluto, lo ha condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione. L'imputato, difeso dall'avvocatessa Sara Poeta, ha potuto usufruire dello sconto di un terzo della pena previsto dalla scelta del rito abbreviato.