Sindacati in piazza: cortei e manifestazioni un altro sabato nero a Roma

Sindacati in piazza: cortei e manifestazioni un altro sabato nero a Roma
di Alessia Marani
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Sabato 25 Ottobre 2014, 06:21 - Ultimo aggiornamento: 08:23
Ieri lo sciopero generale indetto da Usb, Orsa e Unicobas, che ha messo in ginocchio i trasporti capitolini, stamani ben tre cortei dei sindacati Cgil e Ugl, con raggruppamenti in Centro, a Ostiense e a San Giovanni, pronti a bloccare la città. Quarantotto lunghe ore di passione per i romani sempre più ostaggio di disservizi, tagli ai mezzi pubblici, stop improvvisi al traffico e manifestazioni.







ARRIVA LA POLIZIA

Coi pendolari della ex ferrovia concessa Roma Nord rimasti addirittura prigionieri ieri pomeriggio nelle stazioni perché quando i treni hanno ricominciato a transitare alle 17 per garantire la cosiddetta fascia di rispetto fino alle 20, nessuno ha provveduto a riaprire i cancelli. «Siamo prigionieri, sequestrati nelle stazioni, qualcuno sta scavalcando», gli sos veicolati dai social network e poi rimbalzati al 112 e al 113. Con la polizia arrivata sui posti. «Un episodio gravissimo - ha detto Fabrizio Bonanno, presidente del Comitato dei pendolari della Roma Nord - ci rivolgeremo alla Procura». E per il presidente del XV Municipio, Daniele Torquati, «un fatto scandaloso che i cittadini vengano trattati in questo modo». Solo dopo quasi due ore un treno con un capostazione è partito per fare tappa nelle stazioni e riaprirle al pubblico.



48 ORE DI PASSIONE

Per tutta la giornata corse rallentate su metro A e B con attese in banchina fino a 12 minuti («ma tanto giovedì che non era sciopero ho atteso per 15 minuti», chiosa Francesca, impiegata di Banca che aspetta a Colosseo), scale mobili e ascensori off-limits per la mancanza degli addetti alla sicurezza in molte fermate della A. E in serata l'amara sorpresa: cancelli della metro A sbarrati. Tutti a piedi. Roma-Lido chiusa, a singhiozzo la Roma-Giardinetti, rimasta bloccata intorno alle 17 per la congestione dei veicoli che nel frattempo si erano ammassati a Porta Maggiore. Per Atac l'adesione allo sciopero ha riguardato il 14% dei bus. Per l'Usb il 70% dei mezzi su gomma è rimasto nei depositi e il 30% della componente Cotral (che assicura gli spostamenti dalla Capitale nell'area metropolitana) non ha viaggiato. Insomma, i disagi sono stati assicurati.



Chi può resti a casa. Non saranno contenti i commercianti del Centro che confidano nel primo vero sabato di shopping dopo i week-end di sole e mare che hanno caratterizzato finora questo caldo mese di ottobre per rimpinguare le casse. Tre i cortei previsti, con strade chiuse, auto rimosse e bus deviati. Tutti con lo stesso comune denominatore (come del resto lo sciopero di ieri) ovvero l'opposizione alle politiche del lavoro e al Jobs Act del governo Renzi. Due cortei sono organizzati dalla Cgil, con partenze da piazzale dei Partigiani e piazza della Repubblica, per poi convergere tutti verso il palco allestito in piazza San Giovanni. Sono attesi circa 250mila partecipanti che arriveranno su duemila pullmann, 9 treni speciali, 3 voli charter e una nave dalla Sardegna. Hanno dato la loro adesione anche gli studenti dell'Udu, l'Unione degli Universitari, e la Rete degli studenti. Raduno alle 8, partenza alle 9,30 e arrivo previsto per le 14.



GLI ITINERARI

Il primo serpentone percorrerà via Luigi Einaudi, via Cavour, piazza dell'Esquilino, piazza Santa Maria Maggiore, via Merulana, piazza Vittorio e via Emanuele Filiberto. L'altro seguirà l'itinerario lungo via Cave Ardeatine, piazzale Ostiense, piazza di Porta San Paolo, piazza Albania, viale Aventino, via di San Gregorio, via Labicana, via Merulana e piazza di Porta San Giovanni. Dalle 12 sarà chiusa la stazione San Giovanni della metro A.

Infine, il corteo dell'Ugl (dalle 10,30 alle 14), sfilerà da piazza Bocca della Verità a piazza Santi Apostoli percorrendo via del Teatro Marcello, piazza Venezia e via Cesare Battisti. In campo oltre mille agenti.

alessia.marani@ilmessaggero.it