Vita da gattare, il cuore oltre gli ostacoli

di Marco Pasqua
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Lunedì 5 Dicembre 2016, 00:05
Le “gattare” sono persone di grande cuore che sostengono le colonie feline nelle città
@Dogalize

Elisa è un’ex maestra elementare. A 89 anni compiuti ha ancora la forza e l’energia di andare, ogni giorno, a dar da mangiare ai suoi gatti, a Spinaceto. Fa parte di quell’esercito insostituibile di gattare che rappresentano una delle risorse umanamente più affascinanti di questa capitale. Da largo Argentina a Centocelle, da Ostia a Ponte Milvio, sono angeli custodi che lavorano in silenzio, senza chiedere nulla in cambio. «I gatti sono da sempre le mie creature del cuore», dice Elisa a Patrizia, che una sera, vedendola armeggiare con ciotole e piattini, si è fermata a parlare con lei, circondata da una decina di mici che le fanno festa. Elisa è rimasta vedova a 40 anni, con un figlio di tre anni e una bimba disabile, che ha fatto crescere entrambi da sola. Da anni, la sera, esce di casa per sfamare i gatti, noncurante della pioggia o del freddo. Prima faceva il giro con la sua auto, ma ora che le hanno tolto la patente – dandole un grandissimo dispiacere – quel tour è costretto a farlo a piedi, con le buste piene di doni. «Se non lo faccio, sto male», racconta, con gli occhi carichi dell’inconfondibile dolcezza tipica delle nonne. Patrizia rimane così colpita che decide di lasciarle il suo cellulare: «Se un giorno dovesse avere qualche problema, mi chiami e ci penso io a sfamarli, glielo prometto». E lei, riconoscente, la abbraccia e le stampa un bacio sulla fronte: «Che Dio la benedica». Elisa, volto più nobile di una Roma sempre più rara, si volta e torna da quei gatti che ormai sa riconoscere uno ad uno e che non abbandonerebbe mai.

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