Noi, perseguitati dai consigli di viaggio

di Mauro Evangelisti
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Venerdì 13 Giugno 2014, 20:32 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 05:45
A Pitbull manchiamo giusto

io, Gerardina Trovato

e i Pooh per completare l’impresa

di duettare col mondo intero.

@franaltomare


Viaggi e vacanze, voi che presto salirete su un aereo a Ciampino o Fiumicino prima dovete scansare alcune categorie di persone.



La prima: quelli che ovunque siate diretti vogliono imporvi una lista di luoghi che dovete «assolutamente» visitare. Devi «assolutamente» vedere quell’antica casa di legno (sì, 10 ore di volo per una casa di legno), quel fantastico museo di antiche porcellane bulgare (non è esattamente quello che avevi in mente).



Quando tornerete e vi metteranno sotto esame, reagiranno malissimo se risponderete «non ci sono stato»; vi guarderanno schifati, «ma come sei andato a Ibiza e non ha visitato il museo di antiche porcellane bulgare?». I ficcanaso dei viaggi altrui, quelli che si sentono un po’ come Pitbull per la musica e vorrebbero mettere la doppia firma su qualsiasi vostra partenza, hanno una sotto-categoria: quelli che insistono perché tu vada «assolutamente» in quel ristorante sulla spiaggia e dica «assolutamente» che ti manda «quello di Roma» (ovviamente il tipo del ristorante ti risponderà con un grugnito infastidito). E soprattutto: tenetevi alla larga dai più insidiosi, quelli che vi sibilano «non è che mi porteresti...». Beh, certo, tu hai pagato 990 euro per il resort ma non vedi l’ora di perdere tempo per il loro regalo. I più assillanti vi chiedono la famigerata tazza di Starbucks con il nome della città da Sydney a Rio, da Stoccolma a Chiang Mai. Si ritrovano il salone pieno di tazze di tutto il mondo, ma non sono mai andati oltre Monterosi.

mauro.evangelisti@ilmessaggero.it

twitter: @mauroev