Il bancarellismo che a Roma tutto copre

di Mario Ajello
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Domenica 14 Settembre 2014, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 09:19
Via Rosmini, angolo via Cavour. Immagino sia autorizzata, per copre la segnaletica



@mi0772



Insieme a questo pensierino, c’è la foto di una bancarella piazzata in mezzo a un incrocio. E che copre il segnale stradale. Provocando un pericolo per chi passa in auto o in motorino. Il guidatore non vede lo stop, e finisce contro la bancarella (il che al netto di incidenti fisici non sarebbe male, così la abbatte e il popolo può gioire al grido: «Una di menoooo!!!!»). Ma il bancarellismo de’noantri non copre soltanto la segnaletica, copre il decoro, copre l’irresponsabilitá (di chi concede licenze a vanvera, di chi non arriva con la ruspa a spianare le bancarelle abusive), copre la grande bellezza. Perché, se proprio dobbiamo subire il bancarellismo, non piazziamo bancarelle sulle buche di Roma, almeno servono a non far finire i passanti nelle voragini? Oppure, le bancarelle potrebbero essere usate come spartitraffico. E non sarebbe male dotare le bancarelle di un piccolo molo, così quando due gocce di pioggia rendono Roma un grande lago-pozzanghera la si può attraversare a bordo di barchette prese a nolo in questi porticcioli piazzati in mezzo alle strade. Andrebbero pure adibite queste bancarelle a rifugi anti-aerei contro le feci dei piccioni. O ancora. L’insopportabilitá del bancarellismo senza regole potrebbe essere trasformato in virtuosità usando la bancarella del ciarpame come cabina per vigili. Almeno - avvolti in sottane made in Taiwan o accarezzati dalle note di qualche neo-melodico napoletano da cd taroccato a Frattaminore - forse i pizzardoni si farebbero rivedere in giro. Morale della favola? Il bancarellismo ha vinto, almeno si renda utile agli sconfitti.



mario.ajello@ilmessaggero.it