Se il commercio non vive di soli mini-market

di Mauro Evangelisti
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Sabato 14 Ottobre 2017, 00:04
L’unica cosa positiva è che me ne rimango un po’ in centro e faccio shopping Roma mia, mi salvi sempre
@vdkhaz

Ma sei già stato alla...? Questa è la frase più ricorrente a Roma in questi giorni, dopo che in via del Tritone è stato inaugurato un grande magazzino dall’architettura oggettivamente strepitosa. Ma dimentichiamo per un attimo la singola apertura, per quanto importante, e vediamo il quadro di insieme di un centro storico che, certo, deve difendersi dall’avanzata di negozi di souvenir di dubbio gusto e mini market di basso livello, ma che al contempo vede all’orizzonte l’arrivo di altri investimenti di rilievo, aperture di store di marchi internazionali, nuove vetrine che si rivolgono anche (ma non solo) a un certo tipo di turismo alto spendente (soprattutto americani, asiatici e medio orientali) che può avere effetti benefici in termini occupazionali. Ma soprattutto ciò che emerge in questi giorni, mentre ci ripetiamo “ma sei già stato alla...”, è che uno dei tanti luoghi comuni su cui ci eravamo crogiolati negli anni passati, viene clamorosamente smentito dai fatti. Ci eravamo detti che gli enormi centri commerciali della periferia avrebbero ucciso il centro storico che si sarebbe trasformato in una sorta di deserto. Non è andata così perché invece negli ultimi anni proprio nel cuore di Roma si stanno moltiplicando iniziative e investimenti. Si dirà: ma sono in buona parte multinazionali e capitali stranieri, stenta il piccolo negoziante romano. Vero, ma solo in parte, perché comunque se il centro aumenta la sua attrattività, il beneficio è generale.
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