Roma e quella campanella che tutto muove

di Davide Desario
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Martedì 16 Settembre 2014, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 00:59
Sofia: Pap che ore sono?

Io: 8,24

Sofia: Vai, ho ancora

sei minuti di vacanze!




Massimo Pcdac



La campanella è tornata a suonare. Ma non solo per quel mezzo milione di studenti, grandi o piccolissimi, che da ieri sono sui banchi di scuola. È tornata a suonare per tutta Roma.



Quella campanella, infatti, segna il ritmo di tutta la città dalla Garbatella a Montesacro, da San Giovanni all’Aurelio, da Tor Bella Monaca ai Parioli. Il suo suono cambia il ritmo di quelle mamme impagabili e instancabili che preparano colazioni, vestiti, merende. Soprattutto quelle che sono da sole perché il papà adesso vive in un’altra casa. Cambiano le giornate di quei padri che con la cravatta appena annodata o con l’auricolare del cellulare già nell’orecchio allungano il giro prima dell’ufficio per accompagnare i figli con auto e motorini, con biciclette e metropolitana, e i più fortunati (perché possono dargli la mano per tutto il tragitto) li accompagnano a piedi.



Cambia il ritmo dei nonni, puntualmente reclutati per andare a prendere i nipoti all’uscita: anziani che scrivono gli orari sul calendario di Frate Indovino, e i più tecnologici impostano la sveglia dell’iPhone, per le lezioni di calcio e nuoto, di catechismo o pianoforte, di skateboard o danza. Si adeguano i bar con le scorte di cornetti e bombe con la crema. Ma cambia la vita anche di chi i figli non ce li ha ma deve driblare i flussi di traffico, gli orari di punta, gli ingorghi da doppia fila davanti agli istituti della capitale. Cambia, dopo un’estate sonnacchiosa con poco sole e tante sòle, tutta una città. Una città che ancora una volta spera che sia un anno migliore.



davide.desario@ilmessaggero.it