Svegliarsi dal torpore e combattere il degrado

di Maria Lombardi
2 Minuti di Lettura
Venerdì 10 Marzo 2017, 00:05
Da oggi grazie a Gandini Prati Fiscali è più bella.
@GiorgioLourier

In via dei Prati Fiscali hanno appena finito i lavori del Colosseo e della cupola di San Pietro. Poi cominceranno quelli del Pantheon, della scalinata di Trinità dei Monti, di piazza Navona e così via. Otto monumenti in tutto, i simboli di Roma sulle aiuole che dividono in due il traffico. Lo scultore Andrea Gandini ha scolpito alcuni dei tronchi tagliati, ore e ore con lo scalpellino a dar forma ai monconi di legno. Il suo lento toc toc coperto dal rumore delle macchine alla fine regalerà una storia a uno spazio qualunque che galleggia nello smog, ne farà una piccola passeggiata nell’arte. Era diventata davvero bruttina quella striscia di verde maltrattato in mezzo all’asfalto: cartacce, bottiglie, plastica, gli unici angoli un po’ curati erano gli altarini, gli alberi carichi di foto in ricordo di chi è morto sulla strada. Finché un giorno uno dei titolari dei negozi lì intorno ha guardato fuori e ha detto basta con questo squallore. Insieme ad altri otto imprenditori ha fondato l’associazione Prati Fiscali DeDesign per far rinascere la via, altre opere saranno realizzate coinvolgendo artisti e writer. Le aiuole sono già tornate pulite, non ci sono più foglie morte e rifiuti. «Ci siamo svegliati», Farshad Shahabadi è il presidente dell’associazione. «Ci eravamo assuefatti all’abbandono e al degrado, in nove abbiamo deciso di tirarci su le maniche». Svegliarsi appunto. E decidere di non lamentarsi più dello schifo sotto casa ma di combatterlo, con un piccolo o grande gesto. Farshad e gli altri l’hanno fatto, sarebbe ora che ci svegliassimo tutti.

maria.lombardi@ilmessaggero.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA