Se la nostalgia trasforma difetti in pregi

Se la nostalgia trasforma difetti in pregi
di Davide Desario
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Martedì 25 Ottobre 2016, 00:23 - Ultimo aggiornamento: 09:23
Mi allontano dalla città eterna
con un senso di malinconia.
Ma come dice Guccini, “aspetterò
domani per avere nostalgia” #Roma

@Lolit_as

Chissà qual è il segreto di Roma. Anzi, per dirla alla Venditti, «Dimme cos’è” che ti lega a questa città e te la fa portare nel cuore dovunque tu vada e qualsiasi età tu abbia. E soprattutto da qualsiasi quartiere tu provenga. Perché ogni romano, che sia di Cinecittà o Prati, del Trullo o di Spinaceto, della Montagnola o del Quadraro quando è lontano dalla Capitale ne sente la nostalgia. Una sorta di “saudade” del Colosseo o del Cupolone o perché no di Ponte Milvio o del pontile di Ostia. E poco importano i disagi, le inefficienze, il degrado: quando sei lontano da Roma ti mancano anche quelli. Anzi quasi quasi i difetti li trasformi in pregi.
Così a Berlino un barista quando ti sente parlare ti chiede: «Sei di Roma vero? Io sono di Corso Francia». E prosegue: «Adesso a Roma ci sono quelle domeniche di sole... mezz’ora e sei già a pranzo a Santa Marinella con i piedi sulla sabbia». E se gli ricordi la fila interminabile sull’Aurelia per rientrare la sera, lui sospira: «E’ vero. Ma in fondo a Roma è bello pure il traffico, quante risate con gli amici in auto, quanti baci con la fidanzata aspettando di avanzare anche solo dieci metri».
Greg, invece, sabato è atterrato a Fiumicino da Londra. E nel tragitto dall’aeroporto a casa fissava il panorama che scorreva fuori dal finestrino: «Erbacce, auto in doppia fila... Guarda - pensava a voce alta - anche le scritte sui cartelli stradali... Mi sento proprio a casa, Roma mia».
davide.desario@ilmessaggero.it
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