Ritrovarsi e allontanarsi a San Valentino

di Marco Pasqua
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- Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 00:00
Possiamo scegliere di avere paura
e restare fermi a tremare. 
O possiamo fare un passo in avanti col 
pensiero che ciò che accadrà sarà fantastico

Ezio Cristo

L'hanno vissuta per appena 48 ore, quella Roma in cui si erano conosciuti tre anni fa, dopo essersi trovati per caso nel mare magnum dei social. Si sono incontrati di nuovo, senza farsi troppe domande. Nessun noioso e ininfluente riassunto delle puntate precedenti, c’erano solo due storie che sono tornate a condividere un paragrafo, un intreccio ricomposto in un giardino malconcio del Gianicolo, un filo ritrovato in un teatro (a sentire Paola Pessot parlar d'amore...), una parentesi riaperta in una spaghetteria di Trastevere. Come nel film “Prima dell'alba”, in cui i protagonisti – un americano e una francese che si incontrano su un treno per Vienna - sanno di avere una sola notte per scoprirsi e, in questo caso, riannodare un rapporto che non sia solo un saluto rituale su Whatsapp, un like su Facebook, puntini di sospensione destinati a scivolare via nell’indifferenza telematica. Per 48 ore, due tramonti e due albe, si sono ascoltati davanti alla fontana dell'Acqua Paola, in una piazza di Testaccio annaffiata dalla pioggia (colonna sonora: il traffico impazzito, molto romano), sul palco di una discoteca di via del Commercio, divorando quei minuti con lo stesso appetito riservato ai maritozzi presi in via Rolli o alle ciambelle di via dei Magazzini Generali. Ma il tempo non ammette scuse, la clessidra è crudele, a via della Scrofa suona il gong, è time over. Chi, fra i due, cerca la favola alla Walt Disney, sogna un sequel. Intanto si salutano, senza chiedersi quando si rivedranno. Felicità incorniciata in un album che qualcuno vorrebbe continuare a comporre.

marco.pasqua@ilmessaggero.it
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