Quei taxi “gentili” sulle strade della capitale

di Maria Lombardi
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Giovedì 21 Agosto 2014, 22:38 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 07:44
Un taxi 3570 veramente gold,

Rieti 4. Auto perfetta,

musica giusta, gentilezza.

Un esempio per tutti i tassisti




@masechi



Quella sera Nadia pensava alla fortuna mentre bagnava i fazzolettini di carta a una fontanella dell'Eur.



«Uno stormo di uccelli mi aveva sporcato la macchina, ci avevo messo più di mezz'ora per togliere tutto quello schifo. Adesso prenderò una corsa ottima, mi consolavo così. Invece a piazza Venezia si avvicina un ragazzetto, avrà avuto 17 anni. Era spaventato. Gli chiedo dove andiamo. E lui mi fa: non lo so, ho perso il mio gruppo, avevamo appuntamento in una piazza con una fontana.



Andiamo bene, una piazza con una fontana a Roma. Tranquillo la troviamo, gli dico. Ma non ho soldi. Non ti preoccupare, sali lo stesso. E ci mettiamo a girare finché troviamo il pullman, era a piazza Esedra. Mi ringrazia mille volte. Ammazza, questa fortuna mi doveva capitare: una corsa gratis».



Quella sera Nadia Donatiello, Rimini 1, cooperativa 3570, non ha guadagnato nulla o forse sì, intanto una storia da raccontare - una in più - e queste poche righe. Per dire che il suo è un taxi gentile, e ce ne sono tanti anche a Roma, che se ne dica.



«Un'altra volta ho accompagnato un vecchietto a una casa di riposo, si chiamava Gino. Non mi devi da' niente, gli dico: mi sembrava in difficoltà. E lui ha voluto pagarmi a tutti i costi con qualche succo di frutta. Siamo diventati amici, e quando altri anziani volevano essere portati al cimitero mi chiamava, Nadia, sei libera? Invece del rock gli facevo ascoltare Lando Fiorini. Per me questo lavoro è una missione».



maria.lombardi@ilmessaggero.it