@martinifan
Se arrivi al terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino e non ci sei stato negli ultimi tempi resti folgorato. Da un momento all’altro pensi di vedere spuntare il DiCaprio con seguito di hostess della Pan Am del film “Prova a prendermi”: i recenti lavori hanno restituito alla struttura l’aspetto originario degli anni Sessanta, con la facciata che si apre all’esterno grazie alle ampie vetrate che non sono più oscurate come in precedenza; azzerate le decine di banchi e banchetti che facevano del terminal un confuso mercato coperto. Oltre i controlli di sicurezza, divenuti in media meno lenti e con qualche sorriso in più, per i voli extra Schengen si passa nell’appena inaugurato e oggettivamente moderno e accogliente molo E, con due piani di duty free e ristoranti. In sintesi: finalmente c’è la sensazione di trovarsi in un aeroporto che quasi se la batte con gli asiatici. In una città abituata solo alle lacrime e spesso con ragione, vedere che qualcosa comincia a funzionare se non meravigliosamente, comunque un filo meglio, è una notizia. Significa che va tutto bene? No, chiaro. Se partirete dal terminal 2 ci saranno meno marmi scintillanti (ma è anche vero che di lì in genere si passa per i voli low cost). Agli arrivi c’è il solito brulicare di tassisti abusivi. Di notte non ci sono più treni e c’è la giungla dei taxi. E sui tempi di restituzione dei bagagli ancora c’è da lavorare.
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