Se anche l'indagine è una questione di fede

di Mauro Evangelisti
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Venerdì 19 Dicembre 2014, 21:47 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 11:33
Quando criticate le forze

dell’ordine in toto e non fate

distinguo se vi entrano i ladri

in casa chiamate Batman

@ssarcastica77 La storia di Natale questa volta la scrive il commissariato Salario Parioli, i protagonisti sono alcuni poliziotti testardi e una coppia che il prossimo anno festeggerà i 60 anni di matrimonio. Prima scena, il 2 dicembre: gli agenti fermano due rom specializzate nei furti in appartamento. Oltre agli “attrezzi del mestiere” durante la perquisizione salta fuori anche una fede nuziale. «E’ chiaro, è stata rubata da poco» dicono i poliziotti. Valore economico modesto, valore sentimentale inestimabile. Seconda scena: al commissariato leggono la scritta all’interno della fede, ci sono due nomi e una data, il 3 luglio 1955. «Ma come facciamo a trovare i proprietari?». Ecco, siamo alla scena in cui uno può lasciar perdere o magari aspettare pigramente che qualcuno reclami quella fede con quasi 60 anni di storia. Invece quei poliziotti sono proprio testoni e vanno a spulciare gli archivi cartacei - sì, una volta funzionava così - all’anno 1955. E saltano fuori, dalla polvere dei libroni, le nozze in quel giorno di due giovani, poco più che ventenni, che si promisero eterno amore: sì, sono loro, i nomi corrispondono. E sono ancora insieme, hanno superato gli ottanta, combattono con qualche acciacco e il primo dicembre quando la badante è uscita a far la spesa hanno subito la visita delle ladruncole che hanno trovato pochi oggetti di valore ma una fede dal valore inestimabile. Gli agenti li rintracciano, parlano con il figlio che stenta a credere che abbiano ritrovato la fede rubata ai genitori, ma in fondo mancano pochi giorni al 25 dicembre, se non ora quando una storia di Natale?

mauro.evangelisti@ilmessaggero.it

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