Piazza Mazzini, il degrado diventa un horror

di Mario Ajello
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Sabato 6 Febbraio 2016, 23:55 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 00:01
"Anche oggi piazza Mazzini
si presenta terra di nessuno".

@cesarep59

Io «ho bisogno di te», c'è scritto in orrido spray nero su una ex elegante colonnina di marmo nel giardino di piazza Mazzini. Questo luogo non ha «bisogno di te». Ha bisogno di tutti e che tutti se ne prendano cura. Per sottrarlo al degrado che lo ha rapito e lo ha sottratto alla civile vivibilità che dovrebbe essere un diritto inalienabile dei cittadini. Ogni tanto questo giardino viene ripulito, ma poi si ricomincia come prima: l'orrore riprende il sopravvento. L'acqua della fontana-laghetto, che fu gioiello architettonico pieno di giochi e di trovate che fu realizzato su progetto di Raffaele De Vico tra il 1927 e il 1930, è una melma paludosa verde che più verde non si può, a parte chiazze di marrone e bolle di sporcizia grigia vaganti, in cui galleggiano assorbenti, pezzi di compensato, stracci, lattine, bottigliette, residui alimentari e forse un bel po' di pipì. Qualche randagio lo trovi la mattina che si è appena svegliato sui cartoni appoggiati sui bordi. Le panchine che c'erano sono state tolte perché troppo scassate e troppo diventate ricovero per zingari. Le aiuole fanno schifo, e l'incuria - ossia il tradimento che le autorità commettono nei confronti di chi vive a Roma e in questo che dovrebbe essere uno dei quartieri pregiati di Roma - è l'aspetto dominante. Andavano nel giardino di piazza Mazzini, fino a qualche mese fa, i ragazzi delle scuole della zona, facevano comitiva intorno al laghetto, ma il degrado ha allontanato anche loro. E si è aggiunto un non luogo ai tanti che deturpano questa città.

mario.ajello@ilmessaggero.it
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