Pellegri, il campo e la vita. Di padre in figlio

Pellegri, il campo e la vita. Di padre in figlio
di Davide Desario
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Martedì 19 Settembre 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 07:40
Troppo carino il padre
di Pellegri che si commuove
per i gol del figlio. Si vede
che è tanto orgoglioso di lui

@mukesolos

Pietro Pellegri è un ragazzo di 16 anni. Genovese e genoano. E’ uno dei più giovani ad aver esordito nel campionato di serie A. La scorsa stagione ha segnato anche alla Roma. Domenica sera ne ha fatti due alla Lazio. Una doppietta incredibile, sotto la curva dei tifosi rossoblù (pensate che gioia), ma soprattutto sotto lo sguardo del padre, Marco, che è team manager proprio del Genoa. Era in panchina e non ha retto all’emozione: ha pianto a dirotto come se il ragazzino fosse lui.

Una storia bellissima che conosciamo grazie a quel grande amplificatore che è il calcio. Ma non è l’unica. Proprio qualche giorno fa un ragazzo di Roma, guarda caso anche lui si chiama Pietro, era ai comandi di un aereo di linea: decollo da Fiumicino, atterraggio a Londra. A bordo di quel velivolo c’erano per la prima volta la madre, Maria, e il padre, Giorgio, che ha fatto il pilota tutta la vita fino a quando un brutto incidente stradale lo ha costretto a cambiare ruolo. Anche qui non è difficile immaginare i brividi di Pietro che, dopo tanti sacrifici, faceva atterrare un bestione sotto gli occhi di quel padre e i brividi di Giorgio che gli ha trasmesso l’amore per il volo. Di padre in figlio. A volte percorrendo le stesse orme, a volte su strade diverse. Con quei dilemmi laceranti del padre nei confronti del figlio tra l’istinto di aiutarlo e la consapevolezza che debba fare la sua strada e i suoi errori; e le paure del figlio tra il desiderio di essere se stesso e la voglia che il proprio padre ne sia fiero.

davide.desario@ilmessaggero.it
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