Neanche l’app salva i romani dal traffico

Neanche l’app salva i romani dal traffico
di Mauro Evangelisti
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Sabato 13 Maggio 2017, 00:05
Quanto sei bella Roma
...quando non c’è traffico

@mp

Si chiama ansia da strada rossa. Che cos’è? A Roma, nel gioco di strategia che prova ad evitare gli ingorghi e velocizzare gli spostamenti, nel quale spesso usciamo sconfitti, in molti si affidano alle indicazioni sul traffico di Google Maps, che ti colora in tempo reale le vie di una tinta differente a seconda della velocità di scorrimento, anzi sulla base della lentezza delle code. Così quando sullo smartphone vediamo che la Cassia o la Colombo sono, per lunghi tratti, colorate di rosso, capiamo che dovremo cercarci, se esiste, un percorso alternativo o, in subordine, uno scooter; se prevale l’arancione pensiamo che tutto sommato la giornata non sarà tanto male; se invece è un susseguirsi di colore verde, che significa niente traffico, siamo tentati di fermarci sotto qualche cavalcavia per scrivere come andava di moda una volta “Dio c’è”.

Per schivare i rallentamenti ed evitare di restare intrappolati, c’è chi si affida ad altre applicazioni, ai siti specializzati, a Twitter, chi si accontenta delle informazioni sull’autoradio, chi scruta i pannelli all’entrata del raccordo o sul lungotevere che pronosticano, con discreta attendibilità, i tempi di percorrenza e anche in base a quelli decide al volo il percorso. Ma è tutto un tintinnare di smartphone e tablet pure per chi più meritoriamente si sposta con i mezzi pubblici, magari anche solo per capire quali autobus bisogna prendere per andare dal punto a di Roma sud al punto b di Roma nord, o per essere certi che il treno regionale prima o poi arrivi sul serio. Come mai, nonostante tutto, a Roma arriviamo comunque sempre in ritardo come succedeva in epoche meno organizzate?

mauro.evangelisti@ilmessaggero.it
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