Inserimento all’asilo nido, spazio ai papà

di Raffaella Troili
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Settembre 2017, 00:07
Com’è faticoso il mio lavoro
quando hai 11 bimbi
di pochi mesi che iniziano il nido
e devi fare l’inserimento ai genitori.

@Barbaramaura

Le maestre ripetono “fate venire i papà, è meglio”. Sono più pratici, distaccati (quasi tutti), non devono spezzare quel legame simbiotico che si crea tra madre e figlio nei primi mesi di vita. Ma il consiglio viene completamente disatteso, così in questi giorni con la riapertura dei nidi si consuma il solito psicodramma italiano: i bambini in lacrime che non si staccano dalle mamme, le mamme in lacrime che non si staccano dalle maestre, defilati, sulla porta, i padri.

«E’ un momento delicato - suggeriscono gli esperti - meglio lasciare spazio ai papà». Sornioni, lucidi, non per questo insensibili osservano bimbi strillare e mamme crollare, maestre che invitano a stare in disparte e chiocce che spiano, accorrono, vanificano (alcune con un certo inconscio orgoglio) i piccoli passi verso l’autonomia compiuti dai nani. In preda all’ansia assediano la maestra, incalzano: «ma i calzini in classe li togliete, così non suda il piede?»; «l’uva mi raccomando di togliere bene la buccia» e dulcis in fundo: «ma usate gli stessi fasciatoi per maschi e femmine?». Un mese difficile, di strilli e sensi di colpa, con mamme che si aggirano come anime in pena intorno ai cortili, bambini che mettono in atto forme di protesta sempre più raffinate. Olivia si è giocata l’ultima carta, estrema: sciopero della fame. Si rifiuta di mangiare all’asilo, resta digiuna. Eppure fuori da lì mangia tantissimo. Un giorno di questi lei come tanti si volterà e nemmeno saluterà da lontano. E tanti cuori di mamma sanguineranno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA