Le “Innocenti evasioni” del cinema dietro le sbarre

di Marco Pasqua
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Lunedì 28 Novembre 2016, 00:07
Il cinema in carcere 
come tentativo 
di abbattere le barriere 

@PointBlank_it

Quando le porte di un istituto carcerario si spalancano davanti a dei ragazzi di 15, 16 anni, è difficile immaginare come questi giovani possano costruire un futuro lontano da quella spirale in cui sono precipitati. Il carcere deve rieducare, è vero, ma spesso ciò non avviene. Eppure potrebbe bastare poco, anche solo un film, per tentare di crescere. E con “Innocenti evasioni” - mai gioco di parole fu più appropriato – si cerca proprio di fare questo: di aiutare questi minorenni a immaginare un’alternativa distante dalla vita che li ha portati dentro a quell’istituto. Il progetto, promosso dall’associazione Adynaton, in collaborazione con l’istituto di Casal del Marmo, grazie al sostegno della Regione, punta a far entrare un raggio di luce nelle stanze di questi giovani. Non solo proiezioni di film e lezioni di cinematografia e di storia, ma anche incontri con attori e attrici, che diventano così fondamentali strumenti di prevenzione del disagio sociale e della marginalizzazione. Inoltre, dopo un periodo di formazione, nel corso del 2016, venticinque detenuti formeranno, insieme ad altre personalità del settore, la giuria di questo speciale premio: a loro toccherà valutare i cortometraggi, che verranno recapitati entro il 5 dicembre (per info si può visitare www.adynaton.it), sulle tematiche delle periferie, dell’immigrazione e della legalità nell’adolescenza. E così, di pellicola in pellicola, questi ragazzi imparano a vedere il mondo con gli occhi di chi si è ritrovato lungo la strada sbagliata e vuole provare a cambiarla. 

marco.pasqua@ilmessaggero.i
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