Indumenti usati, il giallo dei bidoni gialli

Indumenti usati, il giallo dei bidoni gialli
di Mauro Evangelisti
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Sabato 17 Febbraio 2018, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 14:20
I vestiti invernali a Roma sono un esercizio di stile
Andrea

A Roma anche le cose semplici diventano complicate. Dovete buttare indumenti che non usate? Benvenuti nel giallo dei bidoni gialli. Nelle altre città quando ti accorgi che potresti diventare protagonista di una puntata di “Accumulatori seriali” raccogli tutti i vestiti in un sacco, scendi in strada, trovi il cassonetto quasi sempre giallo riservato a questo genere di articoli più vicino, lo depositi ed è finita lì. Poi c’è Roma: dal 2016 i cassonetti per gli abiti usati non ci sono più. Sia a livello locale, sia più vasto sul territorio nazionale, emerse che anche la raccolta degli indumenti nascondeva legami con la criminalità. Bene, giusto azzerare tutto e ripartire. Ama ha deciso di indire una nuova gara che doveva portare all’installazione di nuovi cassonetti e successivo smaltimento controllato. Sono trascorsi più di due anni, però, e ancora di questi nuovi contenitori gialli non vi è traccia. La gara, con tempi non proprio rapidissimi, è arrivata al suo epilogo e in Ama assicurano che presto tornerà il servizio. Con calma. Nel frattempo cosa si può fare per liberare la casa dagli indumenti usati? In linea di principio si possono buttare nella indifferenziata, con il rischio però di riempire i cassonetti e quindi togliere spazio alla spazzatura. In alternativa, se gli abiti sono ancora in buone condizioni, si possono regalare a parrocchie o associazioni benefiche, ma bisogna cercare le sedi su internet e sperare che siano vicine a casa. Perché si sa, a Roma l’ufficio complicazione delle cose semplici non chiude mai.
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