Il giovane che lascia in giro volantini di poesie

di Raffaella Troili
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Mercoledì 26 Luglio 2017, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 16:24
“La Poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve.” #troisi #massimotroisi #salina… 
Adele Monaco

Usa i social, facebook e instagram ma anche la strada. E non fategli la multa, sparge un po’ di poesia qua e là ma è innocuo. L’altro giorno Federico Cammarota è passato per Roma, ha visto il concerto dei Red Hot Chili Peppers poi ha fatto un giro in centro, con la fidanzata, gli amici. E ha lasciato le sue poesie in strada, appese alle fermate della metro, ai pali, ovunque. Per chi ha tempo e voglia di rallentare la corsa, incuriosirsi, emozionarsi. Sotto al Messaggero si poteva leggere, poco lontano dalla bacheca e dall’edicola, attaccata al palo dell’orologio “Rinati tra i Papaveri”. Il 19enne, universitario campano, scrive da un annetto e per far conoscere le sue opere le affigge per strada. L’ha già fatto anche a Napoli e Milano, per dirne due. «Passo di città in città per attaccarle e farle leggere», spiega semplicemente. Perché la sua è una passione, mica un hobby, tant’è che se il suo piano A è diventare ambasciatore (studia relazioni internazionali), l’altro, il piano B è fare il poeta/scrittore esistenziale, che non si sa bene quale sia più facile ma a 19 anni non val la pena nemmeno pensarci.

Con i volantini nello zaino è “passato” in centro, a Fontana di Trevi, nella metro di piazza Vittorio e Manzoni. «Vedo che le persone leggono ma non ho mai chiesto niente, cosa ne pensano, per timidezza». La sua poesia preferita l’ha dedicata a Mary, la fidanzata che sta a Catanzaro, s'intitola “Costanza”, perché «viviamo da un anno e mezzo una relazione a distanza», chi vuol leggerla, sempre se non ci inciampi per strada, la trova sulla sua pagina facebook, fa così “Non credo più nella fotografia quando dopo un’anno sei quimpressa non per magia”. Ah l’amore, che ispirazione.
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