La fiamma (spenta) della partecipazione

di Mario Ajello
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Domenica 9 Ottobre 2016, 00:05
I fascisti romani sono tosti
@nicolacatar

Soprattutto, i fascisti romani sono stati tanti. Ed è impressionante la mostra sui 70 anni del Msi che sta per aprire i battenti nella sede storica di via della Scrofa. Si susseguono foto di piazze di destra strapiene di militanti e di elettori. Giorgio Almirante a piazza del Popolo gremita in tante diverse occasioni. Sempre lui a piazza Navona nel 1971. O il popolo missino che riempie piazza Esedra. O Michelini e Romualdi in altri popolosi comizi qua e là. Per conoscere che cosa sia stata, sul lato destro, la passione politica nella Capitale dal secondo dopoguerra ai primi anni ‘90, questa esposizione di immagini, documenti e filmati è perfetta. A cura della Fondazione An, la mostra s’intitola speranzosamente: “Nostalgia dell’avvenire”. Come se la fiamma della partecipazione e dell’impegno potesse riattivarsi ma purtroppo - sia a destra sia a sinistra - non è così. E comunque, anche il materiale propagandistico dei missini anni ‘50 e ‘60 - volantini, striscioni, disegni - presenta un tratto artisticamente spesso accattivante e dotato di una sua modernità grafica. La politica, in quei decenni, perfino in una città dura come Roma, aveva i suoi tratti di bellezza anche estetica. Basti pensare all’eleganza scarna delle copertine del Borghese o di Candido che anticipò molte delle attuali tematiche anti-casta. E in una prima pagina proverbiale, dedicata al socialista Giacomo Mancini, titolò: «Si scrive leader ma si legge lader». Guai a rimpiangere il passato, però - al netto dei deliri violenti che erano da tutte le parti - quasi quasi verrebbe di farlo.

mario.ajello@ilmessaggero.it
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