Se anche il voto prova un sentimento

di Mario Ajello
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Domenica 12 Giugno 2016, 00:03
«Riecco i sondaggi
falsi al ballottaggio»

@matteip

Le previsioni elettorali «sono tutte false, tranne quelle che falsifichiamo noi», diceva Winston Churchill. Quindi, per sapere chi vincerà a Roma, così come per conoscere qualsiasi altra cosa politica e non, lasciamo i sondaggi ai sondaggisti. Magari divertendoci poi a intervistarli, ben sapendo - loro e noi - che è tutto un gioco e che le cifre che sparano le sparano così, tanto per vedere l’effetto che fa. Però ci sono sondaggi che non sono sondaggi che hanno più valore dei sondaggi. Vogliamo vedere quale è il sentimento, e dunque forse il voto, dei romani? Occhio ai video e alle mini-autointervistine filmate che i romani in questi giorni stanno inviando alla web-postazione del Macro, allestita per il progetto Reaction Rome, creato insieme alla sua equipe dall’artista Pietro Jona. Il quale, con migliaia di docu-spezzoni su volti, parole, bellezze e bruttezze della Capitale - e ognuno fa il suo nelle strade o dove preferisce - monta il grande film per frammenti della Roma al tempo dello sbando. Video che valgono più di qualsiasi analisi sui flussi elettorali. Perché parlano così. «Vedo palazzi enormi e la gente che non c’ha ‘na lira», dice uno. Un altro: «Ogni alba ha i suoi dubbi». «Eterna, dannata e come una donna che ti ama e ti tradisce». «Trolley trolley trolley ovunque». E la più bella di tutte, nel suo sconforto poetico: «Il mio quartiere mi rappresenta ma in un certo senso non lo fa». Così sono i romani, oggi. E quasi quasi viene da dire: non importa per chi votano.

mario.ajello@ilmessaggero.it
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