E sul costume per la recita il cinese si arrende

di Raffaella Troili
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Mercoledì 17 Maggio 2017, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 00:55
Petizione. Questa cosa dei saggi
scolastici, canori, linguistici,
sportivi di fine anno dei figli dai 3
ai 16 anni deve finire.

Patrizia Cadau

Tre vasetti di yogurt, di vetro e di quella marca. Per domani eh? Quindi da cercare e trangugiare tutti assieme in 12 ore anche se li hai trovati compatti e alla soia (bleh!). Una maglia bianca xl, prendiamo la canotta di papà, vai un pensiero in meno. Ah, e un tagliere in legno, va portato a scuola, dice la maestra. Ma quello di casa, ma poi lo riporti? No, nuovo, non torna. Domani. Punto.

E ancora: per il saggio di hip hop, oltre ai costumi servono un leggins nero e una scarpa rossa, invece per l’altro, di saggio quello di EuropaInCanto, quest’anno dedicato al Flauto Magico di Mozart, ci pensano le mamme a far tutto, chi ordina on line piume da pellerossa, chi cerca boa di struzzo, colla a caldo, fibbie, foglie, anche il cinese sventola bandiera bianca, scuote la testa, ignora. Respinti pure a via Sannio, “signò, il costume che vuole lei non lo trova nemmeno a Carnevale...”. Tanti Tamino e Pamina, Mori, Papageni e Papagene, dame, animali e Regine della notte stanno prendendo forma a stento nelle case, come fare i costumi sta sui libri su cui i ragazzi hanno lavorato ma ognuno ci mette del suo, chi è più esigente vuole la maglia proprio di quel verde, il pantalone stretto, gli straccali, il trucco, va su Youtube, «mi voglio vestire da acqua...».

In difficoltà pure i negozianti: mai vista tanta gente in cerca di un capo dello stesso colore, la mobilitazione riguarda scuole di Roma e d’Italia, la merce non è sufficiente, ci manca pure la predica: «ma questo per voi è un altro lavoro...». Si riciclano Peter Pan e moschettieri, diventeranno buffi ragazzini vestiti da uccelli, riempiranno i teatri del centro, canteranno («ma io muovo la bocca»). Un Carnevale bis.

 
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