Dizionario del romano contemporaneo

di Pietro Piovani
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Mercoledì 2 Settembre 2015, 23:58 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 18:02
L'#acqua è: #liscia,

#frizzante o #gassata...

non esiste l'acqua "LEGGERMENTE"...

è un avverbio ahgggg! Divento pazzo


@CamilloScoyni



Ecco un breve e certamente incompleto glossario di romanesco contemporaneo, ovvero parole ed espressioni che si sono diffuse in città negli ultimi anni.



Anguria. Gustoso frutto che un tempo a Roma veniva comunemente indicato con il sostantivo italiano “cocomero”. Esempi: “l'anguria la mettemo in frigo o ner frize?”; “ciai na panza che pare n'anguria”.



Ciattà. Tenere ossessivamente gli occhi e le dita sul display del telefonino. Esempio: “te l'ho detto mille volte, quando se sta a tavola nun se ciatta”.



Cinese. Esercizio che vende categorie merceologiche non ben definite. Usato sia come aggettivo sia come sostantivo: “sa se in zona c'è un negozio cinese?”; “mi spiace non abbiamo questo prodotto, provi da un cinese”.



Colazione. Il pasto principale del giorno. Come “anguria”, è una voce derivata dal milanese. Equivale all'italiano “pranzo”, ma il termine risulta più elegante e può essere pronunciato anche tra colleghi di lavoro o nelle discussioni di affari senza doversene vergognare. Esempi: “scendo un attimo a colazione”; “oggi a colazione me farei na bella matriciana”.



Coso. Nome attribuito a Wojciech Szczesny, il nuovo portiere della Roma. Domenica alle ore 19.45 circa, lo hanno urlato in coro migliaia di tifosi: “grande Coso!”.



Leggermente. Aggettivo, riferito all'acqua minerale: “naturale o leggermente?”.



Ridurre a icona. Mettere a posto, ridimensionare. Nel senso di impartire una severa lezione: “si nun la pianti te riduco a icona”.



pietro.piovani@ilmessaggero.it