Quelle cose così inutili da volerle regalare

di Raffaella Troili
2 Minuti di Lettura
Martedì 22 Aprile 2014, 22:54 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 07:46
Regalo (specificare quando

lo si pu venire a ritirare)

causa trasloco e mobilia nuova,

rete matrimoniale fatta da noi...




Vincenzo Mercurio



Te lo regalo se vieni a prenderlo, se me lo togli d’impiccio, se ti può servire. C’è un mondo, che non vende e non baratta, offre quel che a lui non serve più, che siano Adidas usate, mobili un po’ datati, traverse proteggi materasso, coniglietti nani o uno «scaccia spiriti» proveniente dal Venezuela. Su facebook c’è un gruppo per ogni regione, ha regole ferree, ognuno è una sorta di stracciarolo, robivecchi on line, che poi si palesa, perché alla fine per regalarsi qualcosa bisogna conoscersi, attraversare la città, sorridersi un attimo. La filosofia è quella del riciclo, dell’evitare di mandare in discarica, anche del mutuo soccorso. Patrizia Bettacchi dona l’occorrente per pittura da stoffa (zona Ponte Galeria), Martinia Romio regala un paio di scarpe lucide numero 36 zona Montesacro, Naomi Ziller un letto soppalcato in legno massello zona Monte Mario. Demetra cerca una macchina da cucire, Gi Gio ieri regalava «una tv funzionante senza telecomando». Il passato è d’obbligo perché nel post c’era una condizione: «A chi la ritira oggi entro le 16 zona Centocelle. Quinto piano no ascensore!». Molti cercano, qualcuno vola alto e regala solo un abbraccio. E ancora: resina, latte in polvere, mattonelle, leggins, spartiti, candele, damigiane, enciclopedie, interruttori e prese , armadi da smontare e portare via. «I singoli pezzi possono essere caricati in ascensore». Mica come quelli che compriamo, che non c’entrano mai.



raffaella.troili@ilmessaggero.it