Commesse e baristi, la festa non è uguale per tutti

di Mauro Evangelisti
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Sabato 16 Dicembre 2017, 00:16
Ristoranti, bar e cinema
chiusi di domenica?
No, solo negozi e centri commerciali. 
Camerieri, baristi, cuochi figli di nessuno

@PaoloAstengo

Tenere aperto un esercizio commerciale 24 ore su 24 è contro ogni limite di decenza», «no, per me fare la spesa alle 11 di sera è la salvezza»; «la mia fidanzata fa la commessa e l’hanno fatta lavorare anche l’8 dicembre senza una lira in più», «lavoro tutti i giorni, se con la famiglia non vado a fare lo shopping di Natale nei festivi, quando vado?»; «è una follia obbligare le cassiere a essere in servizio anche di domenica, è il giorno dedicato alla famiglia», «ma i baristi o i camerieri, gli infermieri o i vigili del fuoco, che lavorano anche la domenica o la sera non hanno diritto a stare con la famiglia?».

Il dibattito sui negozi aperti nei giorni festivi (e per alcuni supermercati anche di notte), divide una città come Roma, anche se è un poco surreale, visto che ci sono tantissime categorie che hanno sempre lavorato di domenica. Semmai, e sui social in questi giorni è un concetto che si ripete, sarebbe meglio occuparsi di un migliore trattamento economico della commessa o della cassiera in servizio di notte o nei festivi. C’è chi sostiene che con le aperture libere si favoriscono i grandi centri commerciali, ma è una osservazione ormai vecchia: il vero moloch è lo shopping on line e Amazon, per dire, non chiude mai. Altri dicono che è triste vedere le famiglie trascorrere la domenica al centro commerciale. Può essere, ma è una scelta. E quando questo non era possibile non è che si andasse tutti in massa alla retrospettiva della cinematografia cecoslovacca con dibattito.
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