Se la città dei “furbi” prova vergogna

di Maria Lombardi
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Venerdì 31 Ottobre 2014, 00:07
Gnente, a Londra

hanno scoiattoli

nei giardini...

noi a Roma i topi!


@Galaxycri



Il romano che vive a Roma fa il furbo, se non lo fa - dice - lo fregano. Ogni giorno è una sfida con il resto della città a chi è più scaltro a parcheggiare, a chi ignora più divieti, a chi beffa più varchi. Lo stesso romano da quando vive a Londra odia i furbi, se non lo fa viene odiato. La gara lì è di segno contrario, virtuosa, gli altri non tollerano fregature.



Se non paghi il biglietto l’autobus si ferma e poi devi vedertela con una folla di passeggeri furiosi. I controllori non servono. Ci sono città che si fanno rispettare e altre che si lasciano calpestare, città che cercano il meglio e altre che tirano fuori il peggio. È una questione d’aria che è solo pulviscolo ed ozono, ma anche cura o degrado, buone o cattive maniere. Una storia che si costruisce insieme e si respira.



Claudio è stato romano di Roma fino a 28 anni, adesso è un romano di Londra e in una mail racconta come è cambiato. «Nella vita romana ero cultore del parcheggio creativo, infilavo i varchi in retromarcia e non ho mai preso i mezzi», racconta a Romafaschifo. «Adesso uso i mezzi da 6 anni, non ho la macchina, non sclero per il parcheggio, sono sereno».



Facile, direte, lì i mezzi si possono usare qui no. Una verità usata spesso come alibi per nascondere un vuoto di civiltà. Scaltri sì, «ma una caricatura patetica agli occhi del mondo», Claudio da laggiù ci vede così. Quel mondo che a casa nostra inganniamo rifilandogli paccottiglie e conti truffa. Così furbi da aver fregato persino noi stessi.



maria.lombardi@ilmessaggero.it