Le buche di Roma fanno “strage” di targhe

di Maria Lombardi
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Venerdì 21 Luglio 2017, 00:02
Ma buca o non buca 
che fine farà Roma?

@Ivo-Serentha

Quello dietro suona e suona, il solito malato di clacson. Stavolta però ha ragione. «Signora, ha perso la targa». Scusi? «Sì, le sarà caduta da qualche parte». Venti minuti fa c’era e adesso non c’è più, mistero. Tornare indietro, rifare la strada una due tre volte, cercare vicino ai cassonetti e sui marciapiedi, porre ai passanti quesiti stralunati, «per caso avete visto una targa?». Nessuno l’ha vista. Puff, sparita. Chiedere consigli. «Vai subito a fare denuncia», l’amica è catastrofica: metti che l’ha trovata un rapinatore, l’ha montata su una macchina rubata e adesso sta seminando il terrore in città. Oddio, già ti vedi in carcere accusata di 12 rapine e dovrai convincerli: «Tutto questo macello a mia insaputa». I carabinieri rassicuranti: «Anche a lei?». Pare che capiti a tanti. Colpa delle buche. Vibrazione dopo vibrazione, saltellando di qua e di là, le viti si allentano, gli incastri cedono, poi arriva la voragine che non perdona e addio. Ricapitolando: l’asfalto a onde massacra pneumatici, ammortizzatori, schiena, umore e ora si scopre anche le targhe. Non è un danno da poco, se qualche anima buona non la trova e non la riconsegna a vigili, polizia o carabinieri, bisogna immatricolare di nuovo l’auto. Costo, sui 300 euro. Caspita! E poi c’è da aggiornare assicurazione e libretto. Maledette tutte le buche, sempre. Benedetta la pattuglia dei vigili urbani che raccoglie la targa per strada e tramite gli uffici del gruppo rintraccia la denuncia. «La sua targa è qui da noi». Questa è una buca a lieto fine.
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