Scambio di embrioni al Pertini
Il test del Dna conferma: individuati
i veri genitori biologici

Scambio di embrioni al Pertini Il test del Dna conferma: individuati i veri genitori biologici
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Giovedì 17 Aprile 2014, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 08:28

La prova ufficiale arrivata. Gli esami del Dna confermano lo scambio di embrioni all' ospedale Pertini di Roma. L'errore sarebbe stato dovuto a una sfortunata coincidenza, una omonimia delle pazienti.

La donna che ha denunciato il presunto scambio di embrioni sta quindi portando avanti una gravidanza con due gemelli biologicamente non suoi. Il test del Dna e della saliva ha permesso di individuare la coppia dei veri genitori biologici. I genitori biologici dei gemelli non sono la coppia che non era riuscita a

ottenere una gravidanza con la fecondazione assistita e che aveva presentato una denuncia alla procura, attraverso l'avvocato Pietro Nicotera dopo che era scoppiato il caso.

I risultati «I risultati delle analisi predisposte dalla Commissione interistituzionale istituita ed eseguite da Giuseppe Novelli, rettore dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata e dalla sua èquipe, in collaborazione con Paola Grammatico della Sapienza/San Camillo, confermano l'incompatibilità genetica riscontrata presso il Centro Sant'Anna della Asl Rm/A, ed hanno dimostrato la compatibilità genetica con una delle coppie coinvolte nella seduta».

«Alle due coppie coinvolte - sottolinea il direttore generale della Asl Rm/B, Vitaliano De Salazar - va tutta la nostra sincera solidarietà, garantendo loro tutta l' eventuale assistenza professionale. I risultati delle analisi effettuate, unitamente ai riscontri procedurali delle operazioni svolte durante la seduta di trasferimento degli embrioni, escludono il coinvolgimento delle altre coppie - aggiunge - che sono state prontamente informate».

Nominato nuovo capo del reparto La Direzione dell'ospedale Pertini «di concerto con la Commissione interistituzionale, ha provveduto alla nomina di un nuovo responsabile della struttura della Procreazione Medicalmente Assistita, rafforzato le procedure e confermato il fermo degli arruolamenti, riservandosi l'adozione di tutti gli ulteriori provvedimenti ritenuti necessari anche alla luce dell'indagine ministeriale». Ad affermarlo il dg dell'Asl Roma B, Vitaliano De Salazar.

Sospese le fecondazioni Intanto all'ospedale Pertini sono state sospese le prime visite per le fecondazioni riguardo a nuove coppie.

Chieste procedure più stringenti «Ho chiesto questa mattina alle Asl, in particolare alla Asl Roma B e al Pertini, che ha cambiato il responsabile, di predisporre immediatamente, e prima del riavvio dei nuovi accessi, ulteriori e più stringenti procedure e protocolli per aumentare gli standard di sicurezza: è una procedura indispensabile per andare avanti». Così il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, interpellato nel corso di un evento in Regione sugli sviluppi riguardanti la vicenda dello scambio di embrioni avvenuto all'ospedale Sandro Pertini.

Inoltre, «nei prossimi giorni nominerò un commissario ad acta all'applicazione del decreto di accreditamento - aggiunge Zingaretti - in modo tale che, in tempi brevi, si possano recuperare i nove anni incredibilmente persi, - (ritardo nell'emanazione del decreto previsto dalla legge 40 del 2004 ndr - rifare ordine e ridare certezze».

Intanto ieri la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione alla vicenda dello scambio di embrioni all'ospedale Sandro Pertini.

Il procedimento, al momento senza ipotesi di reato e indagati, è stato affidato dal procuratore aggiunto Leonardo Frisani al sostituto Claudia Alberti alla luce della denuncia presentata da una delle coppie sottoposte al trattamento di fecondazione assistita il 4 dicembre scorso. La donna è l'unica a non essere rimasta incinta.

La donna che ha presentato denuncia, che avrebbe il cognome simile a quello dell'altra paziente, assistita dall'avvocato Pietro Nicotera, si è sottoposta al trattamento di transfert (con esito però negativo) lo stesso giorno della signora che ha denunciato di portare in grembo due gemelli non compatibili biologicamente né con lei né con il marito. L'ipotesi è che quindi sia lei la madre biologica.

Il Codacons ha depositato un esposto alla Procura di Roma sullo scambio di embrioni all'ospedale Pertini. Si chiede di verificare «se siano ravvisabili nei confronti della Regione e della Asl competente diverse fattispecie penalmente rilevanti come l'omissione di atti d'ufficio e la violazione della legge 40». Nei confronti del Pertini il Codacons ipotizza l'omissione di atti d'ufficio, l'interruzione di pubblico servizio e le lesioni personali alle coppie coinvolte «per lo stress psico-fisico» subito.

L'avvocato Pietro Nicotera, che nei giorni scorsi ha presentato una denuncia per conto della coppia alla quale l'innesto di embrioni non ha avuto successo, ha annunciato l'intenzione di chiedere che i propri assistiti vengano sottoposti al test dna per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio sulla paternità dei gemelli attesi dalla coppia vittima dello scambio di embrioni. La coppia, in realtà, secondo quanto risulta a fonti sanitarie, ha eseguito le procedure per la fecondazione assistita in date diverse da quelle della coppia ora in attesa dei due gemelli frutto dello scambio di embrioni.

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