Roma, 150 profughi nelle strade della movida

Roma, 150 profughi nelle strade della movida
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 24 Maggio 2015, 06:26 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 07:23

Centocinquanta rifugiati rischiano di essere trasferiti nel cuore di San Lorenzo, nelle vie della movida sregolata e dello spaccio. Prima a via dei Sabelli, in un centro gestito dai Cavalieri di Colombo, poi a via dei Reti, in un immobile confiscato alla mafia che il Comune, proprio due giorni fa, ha chiesto di farsi assegnare per destinarlo «a famiglie in emergenza abitativa», come aveva spiegato l'assessore Danese.

Ieri invece il dietrofront.

Destinazione d'uso cambiata. Entro due mesi - il tempo necessario per espletare la procedura di assegnazione - lo stabile al civico 27 ospiterà una parte degli immigrati che due settimane fa erano stati sfrattati dal campo abusivo di Ponte Mammolo. A disposizione, i profughi, avranno un immobile composto da quattro piani per cinque unità abitative, 13 stanze con bagno indipendente e altri servizi comuni. In attesa che il palazzo venga consegnato al Comune, per i prossimi 60 giorni invece gli stranieri verranno ospitati nella struttura gestita dalla Fondazione dei Cavalieri di Colombo al numero 88 di via dei Sabelli, sempre a San Lorenzo.

LA LETTERA Il II Municipio però è pronto ad alzare le barricate. Soprattutto perché già dieci giorni fa ha dovuto accogliere 174 immigrati, sempre provenienti dall'insediamento di via delle Messi d'oro, sgomberato l'11 maggio dalla Polizia locale, che ospitava centinaia di immigrati.

In quel caso gli stranieri vennero inviati nel centro di prima accoglienza “Baobab” di via Cupa, poco distante dalla stazione Tiburtina. Una decisione presa unilateralmente dal Comune, senza consultare le istituzioni territoriali. Motivo per cui, appena saputo del trasferimento, il minisindaco Giuseppe Gerace ha preso carta e penna per scrivere al sindaco Marino ed «esprimere forte preoccupazione per il nuovo insediamento degli immigrati».

IL VERTICE

Una preoccupazione che ieri si è moltiplicata quando, alle 13, i vertici del II Municipio sono stati convocati d'urgenza nella sede dell'Assessorato alle Politiche sociali. «Ci hanno informato che nelle prossime ore un altro centinaio di rifugiati sarà trasferito nel nostro territorio, stavolta a San Lorenzo - spiega il minisindaco Gerace - Ci hanno detto che nel breve termine saranno ospitati nella struttura dei Cavalieri di Colombo e poi a via dei Reti», nell'immobile confiscato che solo due giorni fa l'assessore Danese prometteva di destinare «a famiglie in emergenza abitativa».

Secondo Gerace, quella di San Lorenzo «è un'ipotesi inaccettabile. Il nostro territorio oggi è già saturo, dopo l'arrivo dei profughi da Ponte Mammolo. Il Municipio è sempre favorevole alle politiche di integrazione, siamo perfino gemellati con la città di Ginevra, sede dell'Onu. Ma il Comune deve concordare con noi scelte così delicate».

GLI ABITANTI Anche tra i residenti c'è preoccupazione. «San Lorenzo è un quartiere accogliente, basti pensare agli universitari e ai fuori sede - dice Silvia Giacomini, del Comitato di zona - Il punto è che in un territorio molto ristretto si stanno concentrando troppe criticità. Dallo spaccio alla movida notturna senza regole. Problemi che noi viviamo tutti i giorni da anni e che nessuno risolve. In questo quadro, l'arrivo dei rifugiati rischia di essere problematico».