Piazza Navona, il Tar boccia il ricorso: «Cartello di ambulanti»

Piazza Navona, il Tar boccia il ricorso: «Cartello di ambulanti»
di Laura Bogliolo
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Sabato 20 Dicembre 2014, 06:26 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 10:18

Torna la legalità a piazza Navona, il salotto di Roma, gioiello barocco, finalmente libero dall'odore di fritto e dalla degradante visione di sfilatini con porchetta che avrebbero dovuto annunciare l'arrivo della Befana. Non solo il Tar ha respinto il ricorso che contestava la riduzione delle bancarelle da 115 a 72, ma ha messo in dubbio l'ammissibilità della protesta perché «la posizione dei ricorrenti potrebbe essere tra loro in potenziale conflitto» e in contrasto con le norme antitrust.

Tradotto: come fanno a coincidere gli interessi di chi ha vinto il bando con quelli di chi non ha neanche partecipato all'assegnazione dei posti? Il Tar ha contestato questo strambo schieramento di bancarellari che ha fatto subito ipotizzare un «cartello» di interessi, con un'unica regia dietro.

Un'ipotesi che l'Associazione Abitanti Centro Storico di Roma ha da subito chiesto che il Tar rimettesse gli atti all'Antitrust «perché sia valutato se esistono i presupposti di un illecito anticoncorrenziale - spiega l'avvocato dell'associazione Rosaria Russo Valentini - a presentare ricorso dovrebbe essere chi è rimasto fuori dal bando, non chi lo ha vinto, come fanno a coincidere gli interessi?».

Il bando pensato dal I Municipio e dell'assessorato al commercio del Comune ha passato l'esame del ministero dello Sviluppo Economico e aveva fatto proprio il decreto Art Bonus del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini. Non fa altro che rimettere in moto la macchina della legalità dopo anni di assedio alla piazza con bancarelle pronte a rifilare cianfrusaglie, sciarpette e magliette da mercatino dell'usato, che niente avevano a che fare con lo spirito natalizio. Per la trattazione del merito, sia per la riduzione dei banchi sia per il passaggio degli atti all'Antitrust, il Tar ha fissato l'udienza a giugno. Intanto ieri hanno vinto il decoro e il rispetto delle regole, mentre in piazza gli operatori degli unici stand rimasti (quelli degli spettacoli viaggianti) borbottavano: «Adesso se la prendono in saccoccia, hanno rinunciato ai banchi scatenando il caos».

«BOICOTTAGGIO»

«Oggi è un giorno di festa» il commento dell'assessore al Commercio del Comune, Marta Leonori che ha combattuto contro il boicottaggio dei bancarellari che per protesta contro la riduzione dei banchi non hanno ritirato i permessi e disertato la piazza. Un ritorno alla legalità che ha dovuto affrontare anche momenti di tensione, con le pesanti minacce rivolte da un ambulante all'assessore al commercio del I Municipio Jacopo Emiliani Pescetelli. «Un segnale di svolta» il commento del minisindaco Sabrina Alfonsi. «I ricatti di chi voleva la piazza come un bazar sono stati sconfitti» esulta il presidente del Codacons Carlo Rienzi. «Ha vinto la legalità e la trasparenza - dice Viviana Di Capua - presidente dell'Associazione abitanti centro storico - piazza Navona patrimonio dell'Unesco appartiene al mondo, non agli operatori». «L'orientamento dei giudici è a favore della tutela dei beni culturali e della sicurezza» il commento di Nathalie Naim Capogruppo Lista Civica Marino Municipio I. Quella sicurezza che era in pericolo con le miriadi di bancarelle che toglievano spazio vitale per passeggiare. «Era uno schifo, i turisti ci dicevano: ”Ma perché avete ridotto così un luogo storico?” - raccontava ieri Ettore Fornasieri, antiquario sulla piazza - da anni chiedevamo un mercatino di qualità con le eccellenze dei prodotti natalizi». «C'era ressa, i negozi della piazza erano nascosti, sporcizia e cattivo odore di fritto ovunque - il commento di Simona, commessa in un negozio di cartoleria - Provengo dalla Romania, e rimpiangevo il mercatino della città di Sibiu». L'Apre Confesercenti annuncia un ricorso al Consiglio di Stato, ma intanto, l'assessore Leonori assicura: «Nei prossimi giorni allestiremo giochi, laboratori per i bimbi, restituendo alla festa il suo vero senso». Lo spazio vuoto lasciato dalla serrata delle bancarelle, sarà finalmente riempito dai sorrisi dei bimbi, gli unici in grado di respingere l'assedio dei venditori abusivi che anche ieri conquistavano nuovi spazi.