Ostia antica, così muore il borgo amato dai vip

Ostia antica, così muore il borgo amato dai vip
di Mirko Polisano
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Mercoledì 22 Febbraio 2017, 10:15 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 15:22

Se papa Giulio II oggi si trovasse a passeggiare tra i vicoli di Ostia Antica forse nemmeno lo riconoscerebbe quel borgo a cui era tanto affezionato. Piazza della Rocca, a due passi dal castello rinascimentale fatto costruire dal pontefice alla fine del 1400, ha più erbacce e buche che sampietrini. Il degrado non risparmia nemmeno la storia e avvolge le mura antiche della città che dividono Ostia Antica da quella moderna. «Anche i turisti vanno via delusi da qui - racconta Arianna Santi, una ristoratrice - pochi giorni fa è arrivato un gruppo di australiani da Sidney per visitare gli scavi e il castello ma era tutto chiuso e sono scappati».

 

ALLO SBANDO
Il maschio, infatti, è chiuso da più di tre anni. «Non c'è un'indicazione - denuncia Helena, sbarcata da Mosca, con tutta la famiglia - è assurdo che una bellezza del genere sia così inaccessibile». Il borgo lentamente sta sprofondando. La pavimentazione continua a cedere, colpa anche delle auto che soprattutto il sabato e la domenica transitano in lungo e in largo davanti alla chiesa di Sant'Aurea. «Eppure c'è un cartello di divieto all'ingresso - tuona Gaetano Di Staso del locale comitato di quartiere - se ne infischiano dell'isola pedonale». Dalla parte opposta, in via Gesualdo invece, un mostro di acciaio arrugginito e palanche di legno ormai marcio sostengono la cinta muraria. «Sono quasi quindici anni che ci sono questi ponteggi - aggiunge lo storico Piero Labbadia - in totale difformità con il contesto circostante. Questo è il nostro biglietto da visita purtroppo».

FELLINI
Un posto che fu caro al genio di Federico Fellini che nella campagna di fronte ambientò il suo Amarcord. Negli anni della Dolce Vita, era facile incontrare seduti nei ristoranti del borgo le stelle del cinema di una volta. Da Alberto Sordi a Richard Burton e Liz Taylor. Mentre quella di Ostia Antica ha smesso di brillare da troppo tempo. «E pensare che adesso dobbiamo fare i conti con qualche topo che scorrazza per le strade denuncia Solideo Maraschio che nella sua fraschetta intrattiene i pochi tedeschi e giapponesi che si affacciano in zona - ormai questo è un luogo dimenticato: ci sono le ortiche come nel medioevo». Se il borgo piange, gli scavi purtroppo non ridono. «L'area archeologica è messa davvero male ammette Paolo Bondi, presidente della proloco di Ostia Antica - domenica scorsa, durante i festeggiamenti del carnevale, una coppia di amici è tornata sconvolta da una gita. Non avevano visto così tanta erbaccia intorno ai monumenti».

IL TEATRO ROMANO
Eppure l'antico teatro romano che si affaccia sul decumano massimo ha poco da invidiare a quello di Agrigento della Valle dei Templi. «Non ci sono crolli come a Pompei continua Bondi - ma non c'è manutenzione». Spetterà al nuovo direttore del parco archeologico, Fabrizio Delussu arrivato dalla Sardegna, risollevare le sorti dell'area che ancora attende un riconoscimento dall'Unesco. Neanche la campagna di «selfie» organizzata dai residenti e commercianti del borgo qualche anno fa è servita a trovare un mecenate che possa prendersi cura della Grande Bellezza del X municipio che incantò attori, attrici, potenti e premi nobel. Perfino il Dalai Lama rimase incantato da queste rovine che fecero innamorare anche Totò, Richard Nixon e Jacquelin Kennedy. Nel 1989, gli U2 scelsero l'incantevole borgo come location per il video di una loro canzone. Oggi, incuria e abbandono. La musica è davvero cambiata.