Roma, "Lenny" da Ostia a Harvard: «Mi chiamavano secchione, per aiutare i miei ho fatto anche il cameriere»

Lennard Pische, 18 anni, è uno dei sette italiani che è stato scelto dal prestigioso college con una borsa di studio da 90mila euro l’anno

Lenny, da Ostia a Harvard: «Mi chiamavano secchione, non ho mai smesso di credere al mio sogno»
di Elena Giovannini
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Domenica 30 Aprile 2023, 00:17 - Ultimo aggiornamento: 12:41

«Essere il primo della classe a volte non è facile, qualcuno mi ha chiamato secchione, ma non mi è mai importato». Lennard Pische, per gli amici “Lenny”, 18 anni di Ostia, sorride soddisfatto, mostrando la lettera di ammissione all’università di Harvard, negli Stati Uniti, dove arriverà grazie una borsa di studio da 90mila euro l’anno che copre tutte le spese.

Harvard, solo 7 italiani ammessi 

Lo studente al quinto anno del liceo scientifico Vittoria Colonna è l’unico in tutta Roma tra gli ammessi.

Come lui solo 7 altri ragazzi di tutta Italia e 200 al mondo, su 20.000 domande. Sopra di lui, appesa al muro della sua cameretta campeggia una grande bandiera americana: oggi è il simbolo di una vittoria, fino a ieri era un monito a continuare a seguire il proprio sogno nonostante le difficoltà. 

 

La scelta: «L'Italia non valorizza l'eccellenza»

Sì, perché la sua storia è una corsa a ostacoli. Cresciuto a Monteverde, la mamma Andrea, 57 anni di origini tedesche e il papà Massimiliano, 54, si separano quando lui aveva 3 anni. Dal primo superiore Lennard lascia la capitale e va a vivere ad Acilia con la mamma. La famiglia però rimane unita, entrambi lo sostengono e incoraggiano a studiare per il test ad Harvard: «Una promessa che mi sono fatto dopo le medie. Volevo andare all’estero, perché credo che l’Italia non valorizzi le proprie eccellenze. Sapevo che l’America mi avrebbe dato più opportunità».

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«Facevo il cameriere a 600 euro al mese»

Nel 2020 a causa della pandemia entrambi i genitori, impiegati nel turismo, perdono il lavoro e lui si trasferisce a Ostia con il papà. Sono anni difficili. Lennard si sveglia ogni mattina alle 5.40 per raggiungere con la Roma-Lido il liceo Colonna, a Trastevere. Sui mezzi perde quasi 4 ore al giorno, quando torna a casa alle 16 studia altre tre ore: dal primo superiore al quarto ha la media del 9,1. Nel tempo libero fa volontariato in diverse associazioni locali, cuce coperte e porta pasti caldi ai senzatetto. Per il poco tempo a disposizione è costretto a lasciare l’atletica. A giugno, quando la scuola finisce lui fa il cameriere per aiutare la famiglia nei ristoranti del litorale: «Mi pagavano 40 euro a servizio per oltre 10 ore di lavoro, 600 euro al mese». Ma ogni notte, quando torna a casa sul muro c’è ancora quella bandiera appesa: è una promessa che lui non ha dimenticato.

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La borsa di studio da 90mila dollari 

E così dopo un anno di scambio all’estero in cui frequenta il terzo superiore in una High School americana, a novembre 2022 invia la candidatura per Harvard. Il 31 marzo 2023, all’una di notte è seduto in cucina, davanti al pc con accanto mamma e papà.  Sullo schermo compare la frase che ha aspettato per tutta la vita: «Congratulations, Welcome to Harvard». La borsa di studio coprirà tutte le spese, compreso il biglietto aereo e la retta da circa 90mila dollari l'anno. «È il momento in cui la tua vita cambia per sempre e non ti sembra vero» racconta ancora emozionato. 


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L'Italia? «Non so se tornerò»

Ora davanti a lui c’è la maturità: «Ma credo che andrà bene» scherza. E poi dal 24 agosto la sua nuova vita nel College. Studierà Scienze politiche: «Per lavorare nella cooperazione internazionale e aiutare i ragazzi a realizzare i propri sogni, indipendentemente dal paese dove nascono». E l’Italia? «Non dimenticherò mai da dove vengo. Se deciderò di tornare, spero di aiutare a rendere questo paese più accogliente per i sogni dei più giovani».

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