Roma, inventavano falsi abusi: il ricatto dei funzionari del III Municipio. Arleo, ex dipendente; accusato di concussione

Roma, inventavano falsi abusi: il ricatto dei funzionari del III Municipio. Arleo, ex dipendente; accusato di concussione
di Erika Chilelli
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Lunedì 27 Giugno 2022, 07:33 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 13:15

Lavoravano nell'ufficio dell'ispettorato edilizio del III Municipio, ma segretamente avevano organizzato un modo per avere guadagni extra, tanto che in soli cinque anni avrebbero ottenuto quasi 170mila euro. Vincenzo Salvatore Arleo, all'epoca dei fatti funzionario del III Municipio, è finito a processo con l'accusa di concussione in concorso con altri due funzionari e un architetto. Per lui, è stato richiesto il giudizio immediato e il prossimo 20 ottobre, in udienza, saranno ascoltati i testimoni della difesa.
Il modus operandi era sempre lo stesso: una volta scelta la vittima dell'operazione, si eseguivano sopralluoghi e perizie che si concludevano sempre con esito negativo. Ad essere accertate erano carenze tecniche e amministrative, anche se non previste dalla normativa del settore edilizio, che non rendevano possibile concedere le autorizzazioni. In alcuni casi, si prodigavano affinché le pratiche venissero bloccate, parlando anche di confisca degli immobili e abusi edilizi. Così scattava il piano: per poter sanare le irregolarità e ottenere i permessi, alla vittima veniva proposto di rivolgersi a due studi privati: Eco Area srl, di cui Arleo era socio al 55%, ed Eco Area snc, amministrata dal figlio Andrea.

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LE INDAGINI
Tutto è iniziato nel 2014 ed è proseguito senza intoppi per cinque anni. A denunciare ai carabinieri le condotte vessatorie subite è stato il titolare di un'azienda che si occupava di due aree adibite a parco giochi: Città di Roma in via Ponte delle Valli, a Montesacro, e Fantasy Garden di Largo Pugliese, a Talenti. Dopo il rifiuto dell'autorizzazione, Arleo gli aveva consigliato di avvalersi della «sua collaborazione professionale», ma l'uomo si è rifiutato. Le indagini sono state condotte dalla polizia locale tramite intercettazioni telefoniche e ambientali e con l'ausilio dei tabulati telefonici. L'arresto è sopraggiunto il 5 novembre del 2020 per Arleo e altre tre persone, ma successivi accertamenti hanno coinvolto anche altri sette funzionari.
In cinque sono finiti nella loro rete.

Tra le persone offese spunta il Comune di Roma, oltre a due ingegneri, costretti ad avvalersi dei servizi della società per l'ottenimento di un ampliamento immobiliare per il quale sono stati versati 149 mila euro nelle casse della società e, successivamente, altri 3 mila come acconto di una somma di 13 mila euro. Una ditta riconducibile ad un concessionario auto sulla Balduina, per l'ottenimento di una regolarizzazione immobiliare, ha corrisposto la cifra di 18.400 euro. Il compenso derivato dalle condotte vessatorie, in cinque anni, è stato complessivamente di 170.000 mila euro, tutti versati alla Eco Area.


«FATTI INACCETTABILI»
All'epoca il presidente del III Municipio era Giovanni Caudo, che al Messaggero aveva già dichiarato: «Sono fatti gravi e inaccettabili. La legalità, la trasparenza, la correttezza e la retta conduzione sono i cardini dell'attività dell'amministrazione del Municipio. Macchiarsi di reati che li violano è gravissimo e intollerabile».
Arleo ora è in pensione e ha venduto le sue quote di Eco Area (ormai dismessa). È sottoposto ad obbligo di firma due volte alla settimana. «Non c'è stato alcun tipo di costrizione. Le persone si sono rivolte a Eco Area spontaneamente - precisano gli avvocati Marina Colella e Vincenzo Comi, che difendono l'ex dipendente comunale - Il nostro assistito non aveva la possibilità, per il ruolo svolto nel III Municipio, di attuare tali condotte. Non ha mai abusato dei suoi poteri. È un uomo di 70 anni che non ha mai avuto problemi con la giustizia. Siamo fiduciosi di riuscire a far emergere la sua innocenza».
Per le altre 10 persone coinvolte, accusate a vario titolo di concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità, si procederà separatamente: il 19 marzo 2021 il pm Alberto Pioletti ha firmato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari.

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