Roma, l’estate del Rione Monti tra street art e poesie

Roma, l’estate del Rione Monti tra street art e poesie
di Lucilla Quaglia
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Sabato 14 Agosto 2021, 00:00

L’arte, quella verace, di strada, non va in ferie. E ci si sorprende con le iniziative agostane nel cuore della Città Eterna. Ed ecco un breve sunto. Lo strattone a Saka, alias l’ultimo staffettista inglese di Tokyo 2020 Mitchell-Blake, di capitan Chiellini, ma questa volta non nella finale degli Europei: immagine che troneggia simbolicamente accanto al velocista Tortu che ci ha regalato, assieme a Jacobs, Patta e Desalu, la decima medaglia d’oro alle Olimpiadi giapponesi. “N’artra vorta” si legge sul murales apparso nottetempo in via dei Capocci nel Rione Monti. “Un omaggio ai campioni italiani che sono riusciti, grazie a mesi di sacrifici, di allenamenti durante il lockdown, a fare un miracolo. E a unire l’Italia in una sola grande comunità’”, dice l’autore dell’opera, Anonimo 74, al secolo Roberto Boccoli, 47 anni, il sarto tornato a Roma, dopo aver vissuto 19 anni a Londra, per aprire un laboratorio in via Urbana. “Abbiamo battuto due volte gli inglesi - prosegue l’artista - che hanno reagito, come abbiamo visto, poco sportivamente, rosicando. Ha invece vinto la nostra creatività, la nostra voglia di lottare e sognare di stare “n’artra vorta” nell’Olimpo”. E dello stesso autore anche un San José Mourinho con tanto di altare.

 


E sempre a Monti impazzano, lungo i muri, le poesie siglate con il numero 51, al secolo Simone Fani, 27 anni, che su Instagram posta una foto con la birra.

Quindi visibile quel tanto che basta per puntare i riflettori sulla sua opera. “Per le mie rime - spiega Fani - mi ispiro alla società, alle facce delle persone che incontro per strada immaginando i loro pensieri. E poi prendo spunto dalle esperienze che vivo. Non abito a Monti ma mi piacerebbe molto. Ho scelto il Rione perché è un quartiere che mi ispira molta poesia. Comunque i quadri li metto anche in altri posti come Trastevere, Pigneto, Campo de’ Fiori e tanti altri.” E per tutte, basta citare una poesia, affissa proprio sull’ingresso della metropolitana di piazza della Suburra: “Assurdo rovinà ’n sorriso”, firmato 51. Nessuna meraviglia, quindi, se qualche testo venga letteralmente rubato dal luogo dove è stato affisso in bella mostra. Perché saggezze di tal calibro attirano decisamente l’attenzione. 

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