Non bastano i vandali a distruggere l'arredo urbano della città. A comporre le «gang» ci sono pure i cinghiali, che hanno preso di mira le tombe a terra del cimitero Flaminio: ancora una volta si sono messi a grufolare proprio davanti alle lapidi di Prima Porta. La scena apparsa ieri mattina agli occhi di Carlo Pileri, portavoce di Konsumer Italia, è di decine di spazi assaltati: l'erba era tutta sradicata, ma fortunatamente non tanto da poter arrivare in fondo alle sepolture. E qualche lapide risulterebbe danneggiata. In uno dei viali, tra l'ombra di pini e cipressi, c'è stato il maggiore attacco degli ungulati. L'ennesimo, visto che questa condizione si ripete da mesi, con animali che capita di incrociare anche in pieno giorno.
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I DANNI
I danni maggiori davanti a una delle tombe, riconoscibile ormai solo per una croce di ferro lavorata con il nome del defunto.
I cittadini chiedono prioritariamente di poter rimettere un po' d'ordine tra le tombe a terra. E hanno paura che le gang fatte di animali possano tornare a rifare, anche nel nuovo anno, l'atto vandalico portato a termine nei giorni scorsi. «È importante che Ama possa garantire che i cinghiali non entrino più al Flaminio. Ed è essenziale che si risistemino il terreno e le tombe», sottolinea il portavoce dell'associazione di consumatori. Con i suoi 140 ettari e 37 chilometri di vie interne, quello tra la via Flaminia e la Tiberina è il cimitero più grande d'Italia. E si trova tra due riserve naturali, quelle di Veio e della Marcigliana, due grandi oasi verdi dove gli ungulati sono di casa. Lo sanno bene i residenti dei quartieri lì vicino, che si trovano ad avere con loro diversi incontri ravvicinati e li vedono rovistare tra i sacchetti dell'immondizia che vengono gettati in malo modo lungo le strade.
L'IMPREVISTO
I cinghiali, in fondo, pare che ormai non guardino in faccia a nessuno. Le forze dell'ordine, ieri mattina, sono stati sommersi dalle richieste di intervento per un esemplare che si trovava sul Gra all'altezza dell'uscita di Casal del Marmo. Gli agenti della polizia stradale e il personale dell'Anas hanno dovuto prima chiudere un tratto dell'autostrada e poi hanno fatto transitare le auto su una sola corsia tra via di Boccea e via Cassia.