Roma, guerra sulle bancarelle: «In 15 fuori dal Tridente»

Roma, guerra sulle bancarelle «In 15 fuori dal Tridente»
di Francesco Pacifico
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Sabato 16 Novembre 2019, 10:09
Quindici ambulanti via dal Tridente e dalla zona di Fontana di Trevi e da spostare in altre parti della città. Nello scontro tra il Comune e il I Municipio per ricollocare le bancarelle, arriva la lista dell’ente guidato da Sabrina Anfossi delle postazioni incompatibili che non potranno essere ricollocate nel Centro storico. Ieri - dopo gli ultimatum e le polemiche generate dall’assessore allo Sviluppo, Carlo Cafarotti - il I ha comunicato a Roma Capitale sia il piano complessivo sia il numero di postazioni che Palazzo Senatorio deve ricollocare fuori dal Centro. E una decisione potrebbe essere presa già lunedì quando si riunirà la cabina di regia tra il Campidoglio, lo stesso I Municipio e i vigili. Ora può entrare nel vivo - seguendo le disposizioni del Tavolo del Decoro - il processo per ricollocare le bancarelle nel Centro storico ritenute incompatibili, oggi in aree di pregio e in zone vincolate. Parliamo di 109 ambulanti tra camion bar, urtisti, venditori di alimenti, ritrattisti, fiorai e librai. Delle quali ne resterà meno della metà.
Come detto, ieri la circoscrizione guidata dalla dem Sabina Alfonsi ha soprattutto inviato all’assessore alle Attività produttive, Carlo Cafarotti, la lista delle postazioni - 15, compresi 4 camion bar - che andranno trasferite in altri municipi. Ora, stando a quanto dice il Municipio, tocca a Roma Capitale trovare loro una collocazione. Lo stesso Cafarotti, via social, nei giorni scorsi, aveva accusato Alfonsi di non avergli inviato entro la «deadline del 14 ottobre il numero dei posti incompatibili ed eventualmente la presa d’atto di non poterli ricollocare nel I Municipio per assenza di spazi». Da qui l’ultimatum «di produrre il materiale richiesto entro il prossimo 18 novembre». «In realtà questi dati, mandati prima del termine, e compreso il numero delle bancarelle da spostare fuori dal Centro - replica l’assessore al Commercio, Tatiana Campioni - l’assessore li conosce da tempo: sia perché il Tavolo del Decoro è guidato dal capo dipartimento dello Sviluppo economico sia perché glieli abbiamo comunicati noi, la Polizia municipale e la Sovrintendenza in varie occasioni».
Stando ai documenti inviati ieri da Alfonsi al Comune, si legge che «risultano non compatibili e non ricollocabili nel territorio del I Municipio» 11 postazione fisse e 4 camion bar collocate tra Fontana di Trevi (come in via della Stamperia, via del Gambero o piazza dei Crociferi) e nel Tridente sud (per esempio in via della Vite). Se non bastasse, sempre il I, nella documentazione recapitata a Palazzo Senatorio, ricorda che la Sovrintendenza, «evidenziando che la maggior parte del territorio del I sia occupato da edifici, strade e piazza vincolate», ha corroborato la tesi che non sono disponibili «postazioni alternative». Conclude Alfonsi: «Al di là della polemica aperta “a freddo” dall’assessore Cafarotti nei giorni scorsi, come concordato nelle sedi opportune abbiamo inviato tutti gli atti necessari. Ma sono atti che realizzano una fase ancora intermedia rispetto alla procedura di rilocalizzazione. Mi aspetto ora dall’assessore un atto di coerenza rispetto a quanto ha sostenuto giorni fa: la parte più complicata del lavoro l’abbiamo fatta noi, il suo Dipartimento deve solo formalizzare l’assegnazione agli operatori delle nuove postazioni assegnate».
Il lavoro da fare è ancora molto, perché - per esempio - va affrontata la ricollocazione di edicole e stagionali e c’è da firmare un apposito protocollo con gli urtisti, che come prevede una sentenza della magistrature rischiano di tornare al loro posto se entro il 31 dicembre il Comune non gli troverà una collocazione».
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