Roma, bagni pubblici non funzionano, turisti assaltano toilette dei bar. Ma spuntano gli avvisi di «fuori servizio»

Sono 27 gli impianti autopulenti installati per il Giubileo del 2000 che gestiva Ama

Roma, bagni pubblici non funzionano, turisti assaltano toilette dei bar. Ma spuntano gli avvisi di «fuori servizio»
di Giampiero Valenza
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Mercoledì 17 Agosto 2022, 07:28 - Ultimo aggiornamento: 18 Agosto, 19:09

Alain è un turista francese che si trovava a piazza Re di Roma: era finito da quelle parti perché gli avevano detto che doveva provare il gelato di un negozio lì vicino. A un certo punto aveva una necessità: doveva andare in bagno. Si trovava in piazza e aveva individuato il gabinetto pubblico. La scritta è persino in quattro lingue. Quindi, per lui, anche facile da capire. Tariffa: un euro. Peccato per il turista, però, che il bagno pubblico fosse fuori uso. E non da ieri. «Sono stato un po' per cercare di capire, ma era tutto spento - spiega - Il gabinetto era inutilizzabile».

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In città se ne trovano tanti proprio come quello nella piazza sull'Appia. Uno tra questi è in piazza di Cinecittà e ha una scritta (solo in italiano), che dice: Servizio igienico chiuso. Per informazioni rivolgersi al Comune di Roma 06.67109313. Questo numero di telefono, da una ricerca sul sito del Comune, corrisponde all'Ufficio di controllo di gestione dei bagni pubblici di piazza di Porta Metronia.

Eppure in questi giorni, a quel contatto, non ha risposto nessuno. Le chiamate fatte sono andate a vuoto.

L'INAUGURAZIONE

I Vespasiani autopulenti vennero inaugurati per il Giubileo del 2000. Se ne contavano 27. Sul monoblocco si fa riferimento alla deliberazione del Consiglio comunale del 2010 che ne disciplina le tariffe. Quindi, non sarebbero poi così tanto vecchi. Eppure, ormai, sono muri presi di mira dai writer che li hanno riempiti di scritte. E, di fatto, non servono ad altro. Il logo che campeggia sulla struttura è quello di Ama, ma dall'azienda confermano che da un pezzo non è previsto il servizio. Eppure sul loro sito internet c'è una pagina che parla dei bagni pubblici in muratura e di quelli mobili automatizzati a pagamento, con tanto di elenco, in versione Pdf, che però non si riesce a scaricare e, dunque, a leggere. Ama, sul proprio sito, dice che di gabinetti pubblici ne conta 52 su tutto il territorio di Roma Capitale. I conti, a quanto pare, sarebbero da rifare.

I COMMERCIANTI

Fatto sta che oggi per andare in bagno la formula più semplice è di entrare in un negozio e approfittare della cortesia dell'esercente. «Capita che qualcuno ci chieda di andare in bagno, ma questo è un servizio che diamo ai soli clienti, come tra l'altro ci dice la norma - commenta Cinzia, che lavora in una delle pizzerie in piazza Re di Roma - Possiamo non erogarlo a chi si va a comprare le birre nel locale poco lontano e che poi pensa di approfittare del nostro gabinetto». A breve distanza, in un altro locale, liquidano in brevissimo tempo l'improvviso avventore con un «il bagno è guasto, non si può usare».

AUTOPULENTI

Al servizio informazioni del Comune di Roma dello 06.0608, i gabinetti autopulenti non vengono neanche più presentati. Non ne sanno nulla, sebbene ci sia ben stampato il numero di telefono che fa riferimento al servizio del Campidoglio.

LA MAPPA

Eppure, sono tantissimi quelli che ancora oggi stazionano tra le vie della Capitale. Tutti rigorosamente non funzionanti quelli dipiazza Zama, piazza Mancini, piazza Elio Rufino, piazzale dell'Agricoltura, piazzale dell'Umanesimo, piazzale Clodio, via Sergio I, e poi al parcheggio Atac di Grotte Celoni, a via Filippo Tommaso Marinetti, a largo Fausta Labia, in via Pietro l'Eremita. Gli unici di cui garantiscono allo 06.0608 l'effettiva apertura sono quelli del servizio privato P.Stop: sono undici e, come nel caso dei loro predecessori, permettono di andare al bagno con solo un euro. Ma di tutti gli altri restano solo piccole oasi chiuse nel deserto di un assolato agosto romano. Per molti, soprattutto turisti, occasioni perse per avere un gabinetto a portata di mano.

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