Pomezia, la rivolta delle maestre precarie. Ultimatum al Comune: «Contratto o scioperiamo»

Pomezia, la rivolta delle maestre precarie. Ultimatum al Comune: «Contratto o scioperiamo»
di Moira Di Mario
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Domenica 20 Ottobre 2019, 16:32
Sono sul piede di guerra e minacciano lo sciopero le insegnanti delle scuole dell’infanzia comunali di Pomezia. Alla base della protesta la mancata stabilizzazione di quasi la metà delle maestre che da anni aspettano di essere assunte dall’Ente locale. Delle 63 docenti 34 sono di ruolo e le restanti 29 ancora precarie e con un futuro incerto. La precedente amministrazione 5 Stelle non ha risolto il problema e quella attuale, sempre pentastellata, non ha ancora fornito risposte concrete. Da qui la protesta delle insegnanti a cui si aggiungono i malumori sulle scelte didattiche dell’esecutivo guidato dal sindaco Adriano Zuccalà che avrebbero relegato in posizione marginale il collegio docenti. Decisioni come l’abolizione del sonnellino pomeridiano e la distribuzione di schede didattiche al posto dei libri che hanno già scatenato la rabbia di centinaia di genitori.
«Al 30 giugno scorso – spiega Raffaele Paciocca, incaricato territoriale Cisl Funzione pubblica – delle 29 maestre a tempo determinato, 8 sono impiegate su eventuali posti vacanti e 21 sono di sostegno. I numeri che possono variare in base ai pensionamenti e al numero di bambini disabili». Una situazione già evidenziate circa un anno fa dalla rappresentanza sindacale unitaria che aveva sollecitato l’amministrazione a trovare una soluzione, mai arrivata che ha spinto le insegnanti a organizzare un'assemblea.
«Sono emersi molti problemi – aggiunge Paciocca - e il malcontento di tutto il personale che si protrae da anni. Il cuore è la mancanza di stabilizzazione delle precarie, che vedono un rapporto, con quelle di ruolo, capovolto nei numeri, poiché non è stato dato seguito a quanto disposto dalla legge Madia ed alla procedura di mobilità che avrebbe dovuto anticipare il concorso per la stabilizzazione.
C’è poi la centralità della funzione del collegio docenti – aggiunge il sindacalista - che rimane il vero dominus nella scelta dell'attività didattica e della linea formativa dei piccoli alunni, oltre alla libertà di insegnamento delle maestre. Chiederemo un incontro al sindaco e all' assessore per capire come intendono agire – conclude Paciocca - ed abbiamo intenzione di indire una nuova assemblea il 30 ottobre per dare risposte alle dipendenti
».
Puntuale la replica dell’assessore alla Scuola Miriam Delvecchio.
«La stabilizzazione è tema di confronto con i sindacati – spiega - l'amministrazione sta valutando le azioni da mettere in campo nei prossimi anni. Sulla didattica, mi preme sottolineare che la riorganizzazione della programmazione è in capo al dirigente scolastico (che nel caso delle materne municipali coincide con il dirigente ai Servizi Educativi del Comune ndr), che sta dando le indicazioni più adeguate per garantire il regolare svolgimento delle attività scolastiche, nel totale interesse degli studenti. Le docenti, nell’adempimento dei loro doveri d'ufficio, svolgono la loro attività socio educativa con impegno e dedizione per favorire, in collaborazione con le famiglie, la crescita psico-fisica e sociale dei bambini».
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