Noemi, il papà: «Donava il cuore a chi amava»

Noemi Magni
di Raffaella Troili
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Giovedì 1 Agosto 2019, 10:08 - Ultimo aggiornamento: 19:32
Quanto era amata, Noemi Magni. Lo ripete guardandosi intorno un'amica cara: la parrocchia di San Luigi Gonzaga a Focene è stracolma come il piazzale, eppure a un certo punto sembrano tutti più soli, come consci del vuoto lasciato. Cala il silenzio. Dopo una cerimonia sobria, come ha voluto la famiglia della giovane 27enne travolta e uccisa da una tromba d'aria che ha sollevato la Smart che guidava a via Coccia di Morto, nella notte tra sabato e domenica. Era uscita per comprare le sigarette e far fare un giro a Cherie, il chiwawa morto assieme a lei. Almeno cinquecento persone per l'ultimo saluto nella cittadina dove il sindaco Esterino Montino ha proclamato il lutto cittadino per tutta la giornata.

Ad accogliere la bara i manifesti degli amici, ci sono frasi tratte da canzoni di Renato Zero, come: Amico è tutto, è l'eternità, è quello che non passa mentre tutto va. Grazie per averci regalato i migliori anni della nostra vita. Stringono palloncini e cuori bianchi che non voleranno per via della vicinanza con l'aeroporto. E portano fiori, montagne di fiori. Dentro vicino all'altare, una bella foto di Noemi, anche una del suo cagnolino. In prima fila distrutti papà Franco, la mamma Norma, la sorellina Giulia, il fidanzato Cristiano. Non hanno pace. Il parroco, don Massimo Consolaro, porta il saluto del vescovo della Diocesi di Porto e Santa Rufina, Gino Reali, cerca le parole per consolare «una comunità segnata da una morte tragica. Abbracciamo per l'ultima volta Noemi che attraversa questa terra confidando nella vita oltre la morte. Affido questo grande mistero alla preghiera. Ma un'altra giovane vita è stata stroncata, c'è un'altissima percentuale di giovani nel cimitero della nostra città e troppe mamme che li piangono».

«GRAZIE DELLA SOLIDARIETÀ»
Trova la forza di ricordare Noemi, il papà: «Non si spiega come un tornado che dura 7 secondi possa stroncare la vita di una ragazza, non riesco a capire. Donava il cuore a chi voleva bene, aveva terminato il corso di chef, non ha fatto in tempo a realizzare il suo sogno». Poi si rivolge ai presenti: «A Focene in 12 anni ho visto tanti screzi tra comitati ma in questa disgrazia vedo un paese unito, grazie». Come voleva sua figlia «aveva la fobia degli insetti, se dovessi morire, non mi seppellite, aveva detto alla zia», il corpo della giovane sarà cremato. Le cenere questa sera sparse in mare. Poi torna a sedere, la moglie china la testa sulla sua spalla. Sulle note di Ramazzotti, il feretro si allontana, adornato di rose rosse della famiglia. Qualcuno dal dolore, si accascia a terra.
 
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