Metro A Repubblica, fuga dei negozianti: «Già pronti nuovi addii»

Metro A Repubblica, fuga dei negozianti: «Già pronti nuovi addii»
di Alessandra Camilletti
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Giovedì 23 Maggio 2019, 12:06 - Ultimo aggiornamento: 12:10
«Ho firmato le ultime carte, oggi ho riconsegnato le chiavi del negozio. Ha chiuso anche il parrucchiere, di fronte a me. Anche gli altri commercianti sono disperati. Da oggi la galleria Esedra sarà più vuota e buia». Anna Jaros ha tirato giù la saracinesca nel pomeriggio di ieri. È stata la prima negoziante di piazza della Repubblica ad annunciare la chiusura dell'attività, dal blocco della stazione della metropolitana, il 23 ottobre scorso, quando la scala mobile saltò provocando 24 feriti tra i tifosi del Cska Mosca e creando un blackout nei collegamenti con la piazza. Gli operatori dalle prime settimane hanno denunciato il contraccolpo, parlando di cali di fatturato fino al 70 per cento, a causa del mancato afflusso di persone e di turisti nell'area.

SARACINESCHE ABBASSATE
Ha annunciato la chiusura e sta procedendo alla svendita un'attività di via Nazionale. Così la tabaccheria della piazza. Un'attività di ristorazione e vendita di specialità alimentari ha ridotto il personale, non confermando i contratti a termini e congelando le tre assunzioni a tempo indeterminato previste in altrettanti reparti. Ha chiuso il parrucchiere di piazza Esedra, che ieri ha riconsegnato a sua volta le chiavi del negozio nella galleria Esedra e la piazza per spostarsi in via del Viminale, più vicino a Termini e di fatto alla fermata metro della stazione centrale. «Il parrucchiere stava proprio di fronte a me raccontava Anna nel pomeriggio di ieri Da oggi nella galleria resteranno vuote la sua vetrina e anche il mio spazio che conta tre vetrine. Fino alle 11 ho continuato a vendere, poi ho dovuto riconsegnare il locale ormai vuoto. Devo dire che mi sono sentita liberata, perché ormai piazza della Repubblica è un mortorio. Mi dispiace per tutti, che mi hanno voluto bene e che mi sono stai vicini fino all'ultimo».

Un grido d'allarme, quello della crisi, più volte lanciato dai commercianti anche con manifestazioni di piazza. «Ad agosto conteremo morti e feriti», ha sottolineato ieri, ancora una volta, il portavoce del Comitato Riapertura Metro Repubblica, Angelo Mantini, che ha scritto al prefetto chiedendo un commissario straordinario e che a giorni presenterà un'integrazione della denuncia per interruzione di pubblico esercizio già depositata in Procura: «Chiediamo di sapere che cosa è accaduto in questi mesi, dagli annunci fatti sulla riapertura, perché le scadenze non sono state rispettate».

LA SITUAZIONE
Dal versante Atac, il cronoprogramma resta lo stesso annunciato in commissione trasparenza il 9 maggio: la Otis, ditta costruttrice, sta lavorando alla sistemazione dell'impianto. Si tratta degli interventi di otto settimane che termineranno e a metà luglio e richiederanno poi il collaudo da parte dell'Ustif. Non è ad oggi possibile prevedere una riapertura parziale, che pur si valuta. A Spagna sono riaperte cinque scale su sei e sono iniziati i lavori sulla base delle prescrizioni fornite dal costruttore. Al termine delle otto settimane sarà a disposizione anche la sesta scala e anche qui dovranno essere effettuati i collaudi. Resta in stand by (e chiusa) la stazione Barberini. Si è in attesa anche di un cronoprogramma dettagliato degli interventi annunciati sui binari della linea A, che dovrebbero essere svolti in estate, con chiusure a segmenti.
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