Contagiato in Guinea, corsa contro il tempo per riportare a Roma informatico padre di due bimbe. L'appello della moglie

Contagiato in Guinea, corsa contro il tempo per riportare in Italia padre di due bimbe
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Lunedì 4 Maggio 2020, 17:19
Corsa contro il tempo, il coronavirus e la ragnatela di norme che impediscono a Jaime, cittadinanze guineana e italiana, laureato in Informatica, di rientrare a Roma per curarsi.

“C’è un problema legislativo in Guinea – spiega la moglie Chiara Beninati, infermiera palermitana - nel far entrare in Italia voli (aeroambulanza) con pazienti positivi al Coronavirus”.



Jaime adesso è ricoverato all’ospedale Loeri Combà, nella capitale della Guinea Equatoriale, Malabo, 300mila abitanti. L'uomo è nella fase acuta della malattia. È attaccato alle macchine che l’aiutano a respirare.

“Mio marito è già in terapia intensiva, sta ricevendo tutte le cure possibili che gli possono offrire, tuttavia la stessa struttura sanitaria certifica che per la situazione attuale, nello stato in cui si trova, richiede il rimpatrio in Italia”.

Chiara sta raccogliendo i soldi per finanziare il viaggio dell’aereo, 120mila euro, ne ha già raccolto la metà grazie a una gara di solidarietà, in molti hanno versato piccole somme su GoFundMe (piattaforma di crowdfunding). La donna si sta battendo con tutte le sue forze. La coppia si è sposata il 15 marzo 2003, hanno una bambina di 5 anni e mezzo.

I due si prendono cura anche di due nipoti originari della Guinea Equatoriale.
Due ragazzi che sostengono nei loro studi in Italia. Adesso però lo sforzo di Chiara è rivolto tutto su Jaime: “Per piacere fatelo rientrare in Italia dove diversi ospedali hanno già dato la disponibilità per a ccoglierlo”
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