Università, La Sapienza star mondiale negli studi classici. Politecnico di Milano tra i primi dieci

Università, La Sapienza star mondiale negli studi classici. Politecnico di Milano tra i primi dieci
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Mercoledì 27 Febbraio 2019, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 21:51
La Sapienza è la star mondiale negli Studi classici e Storia Antica. La classifica sulle università più seguita al mondo registra, in questo finale dell'inverno 2019, un'altra avanzata degli atenei italiani. Il nostro Paese, secondo il Quacquarelli Symonds world rankings by subjects (sta "per aree e discipline"), con i suoi 44 atenei citati in 48 discipline è il quarto in Europa per numero di università dopo Regno Unito, Germania e Francia e il settimo al mondo. Siamo la terza nazione europea, ancora, per la quantità di posizioni occupate. Diciotto università italiane sono state classificate tra le prime cento per 36 distinte discipline.
Il primato dell'università La Sapienza ha una sua storia. La cattedra di Studi classici esiste a Roma dal XV secolo, ma fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile che la Sapienza aspirasse ai vertici di classifiche internazionali. Il risultato è confermato anche dal fatto che l’ateneo,che pure ha perso qualche posizione in altre discipline, è comunque e in cima alla classifica italiana in ben 12 materie, da Archeologia a Filosofia. 
Per valutare i progressi nazionali, costanti in questa classifica nelle ultime stagioni, è interessante notare come il sistema Italia porti in graduatoria un ateneo in più rispetto al 2018 e confermi il dipartimento di un'università, la Sapienza di Roma, appunto, primo al mondo. Se approfondiamo nella top 50 ci sono cinque italiane in più (quest'anno sono 34), nella top 100 quindici in più (ora sono 98) e nella top 200 ventitré in più (236 in tutto).
Confermando la sua forza nei Classics, l'università romana è undicesima in Archeologia, 34a in Fisica, 43a in Biblioteconomia. Aggiunge cinque discipline tra le prime cento classificate al carnet 2017 e avanza in quattro delle cinque macroaree.
Il rettore Eugenio Gaudio:
«Ci troviamo a competere con università straniere che godono di risorse nettamente maggiori. ll primato assoluto negli studi classici è il riconoscimento della centralità culturale del Paese: questo patrimonio costituisce la base valoriale fondante della nostra società e abbiamo il dovere di trasmetterlo ai nostri studenti perché offre strumenti di analisi e competenze trasversali che fanno la differenza anche in un mercato del lavoro in cui tecnologia e competenze tecnico-scientifiche si evolvono con estrema rapidità, diventando obsolete in poco tempo».

Cresce con forza il Politecnico di Milano: tra i migliori dieci in tre discipline: sesto in Arte & Design (perde una posizione), settimo in Ingegneria civile (ne guadagna due) e settimo in Ingegneria meccanica (avanza di dieci). In Architettura è undicesimo. L'Università di Bologna è la seconda italiana rappresentata in classifica e il migliore degli atenei nazionali in quattro materie: Arte e studi umanistici, Lingue moderne, Scienze agro-forestali e Odontoiatria. "Siamo l'unico ateneo a comparire tra i primi in tutte le cinque macroaree del sapere", dice il rettore Francesco Ubertini, "solo sette in Europa ci sono riusciti". Il terzo campione nazionale è l'Università di Padova, trentaseiesima al mondo in Anatomia (perde, tuttavia, undici posizioni nel confronto mondiale). La privata Bocconi di Milano è ottava al mondo per Business & Management (+2), sedicesima in Economia (comferma) e diciottesima in Finanza (+11).


 
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