Il caso dei custodi abusivi, occupati 100 alloggi scolastici

Dal Virgilio alla Leopardi nelle case di servizio vivono senza titolo figli o nipoti
di Camilla Mozzetti
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Sabato 8 Febbraio 2020, 12:09
Erano stati allestiti con uno scopo ben preciso: dare un posto dove stare a chi, di giorno e di notte, si sarebbe dovuto occupare del controllo di una scuola, evitare che fosse saccheggiata, ad esempio, o vandalizzata. Dedicarsi alla piccola manutenzione, aprire e chiudere i cancelli al mattino e poi al pomeriggio, curare i giardinetti, assicurarsi che non mancasse mai nulla. A questo servivano gli alloggi che quasi tutte le scuole di Roma - dalle elementari ai licei - hanno nelle pertinenze di un istituto e che erano abitati dai custodi. Quando, però, la figura del “custode” era ancora in essere. Con il tempo, invece, e le modifiche subentrare alle leggi correnti, questa figura è stata eliminata ma gli alloggi sono rimasti e non sono stati liberati e riconsegnati alla proprietà, ovvero al Campidoglio e alla Città metropolitana per quanto riguarda le strutture di licei e istituti superiori. Sono rimasti in gran parte occupati da custodi andati in pensione o, nel caso dei decessi di quest’ultimi, dai parenti più prossimi: mogli, figli, nipoti. Ovviamente senza nessun titolo.

A lanciare l’allarme è l’Associazione nazionale presidi: «Ci sono in tutta la città - spiega il presidente, Mario Rusconi - un centinaio di alloggi di ex custodi occupati abusivamente e nonostante i solleciti, e in molti casi anche le denunce sporte dai presidi che hanno chiesto lo sgombero, la situazione è molto di là dall’essere risolta». Due i principali effetti: «Sa un lato chi occupa abusivamente un alloggio in un caso su due non paga al Comune o all’ex provincia l’affitto e neanche le utenze che essendo quasi tutte legate all’istituto scolastico vengono facilmente aggirate, provocando anche una perdita per le casse pubbliche - conclude Rusconi - Dall’altro, si priva una scuola di spazi alternativi dove svolgere le lezioni o creare laboratori, biblioteche, palestre». Nel 2009, una delibera comunale (la numero 329) obbligava i custodi andati in pensione a restituire gli alloggi entro 3 anni e nel frattempo a provvedere al pagamento dell’affitto. La delibera è rimasta lettera morta e ha contribuito a eludere centinaia di migliaia di euro tra bollette e canoni di locazione. In tempi più recenti - parliamo della scorsa consiliatura - il Campidoglio era riuscito a imporre la riconsegna dei locali entro il 31 dicembre 2016, ma da allora quelli di fatto liberati si contano sulle dita di una mano. Tante le segnalazioni che proprio i dirigenti scolastici hanno più volte inviato alle forze dell’ordine o ai presidenti dei Municipi se non direttamente ai due enti: Comune e Città metropolitana.

All’istituto comprensivo Celli (IV Municipio) nel plesso delle medie il custode è deceduto ma l’alloggio è abitato dal figlio che, ovviamente, non ha ereditato il mestiere del padre.
All’istituto agrario Sereni (V Municipio) la preside lamenta la presenza degli “eredi” dell’ex custode (deceduto) dentro l’alloggio da ben 15 anni, mentre al Prenestino la dirigente ha scritto a tutti: dipartimento comunale, polizia locale, forze dell’ordine, vertici del Municipio per chiedere il rilascio dell’alloggio dell’Ic Villaggio Prenestino. Non si è mosso nulla. In barba alle regole e anche ai mancati controlli all’Ic Simonetta Salacone di via Guattari la casa del custode è occupata dalla figlia e il nipote - come denuncia la dirigenza della scuola - all’occorrenza organizza «festicciole nel cortile». Pare che alcune situazioni siano state persino controllate o fossero rientrate dentro alcune inchieste sullo spaccio perché proprio tra le case di alcuni ex custodi si vendeva droga. Le occupazioni toccano quasi tutti i Municipi e anche il Centro storico: dal liceo Virgilio all’elementare Leopardi e Grilli, dall’Ic Di Donato alla primaria Gianturco. «Il problema esiste purtroppo, abbiamo chiesto ai singoli Municipi - spiega la consigliera Maria Teresa Zotta vice sindaco della Città metropolitana - un censimento di tutte le strutture scolastiche con gli alloggi ancora occupati per procedere tra Comune ed ex provincia al recupero». Ma gli atti devono ancora essere ultimati dai singoli uffici.
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