Nuova discarica, Raggi senza numeri dopo gli attacchi frena su "Malagrotta 2"

Nuova discarica, Raggi senza numeri dopo gli attacchi frena su "Malagrotta 2"
di Lorenzo De Cicco
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Venerdì 3 Gennaio 2020, 08:57 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 08:43

Senza maggioranza in Campidoglio sulla nuova discarica , sotto attacco di un pezzo di M5S nazionale, minacciata di dimissioni a raffica dai municipi a trazione stellata, Virginia Raggi schiaccia ancora una volta sul freno. E il sito dove dovrebbe nascere la nuova discarica di Roma, impianto fondamentale, secondo la Regione Lazio, per evitare la crisi ciclica dell'immondizia nell'Urbe, torna a essere un rebus.

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L'ennesima giravolta della grillina matura a tarda sera, dentro le stanze di Palazzo Senatorio dove sciamano per tutto il giorno esponenti stellati di ogni ordine e grado. Rappresentanti dei territori, qualche parlamentare (vedi il capo della Commissione Ecomafie, Stefano Vignaroli, visibilmente irritato), soprattutto i consiglieri comunali di maggioranza: 7-8 sono ormai in rotta per la scelta fatta a Capodanno, quando la giunta M5S ha indicato a sorpresa, per la discarica, l'area di Monte Carnevale, nel cuore della Valle Galeria. La stessa zona dove, per quarant'anni, è stata attiva la grande cloaca, Malagrotta, smantellata solo a ottobre del 2013. Qui davanti, sei anni fa, Beppe Grillo arringava i residenti parlando dei rischi di «tumori e rifiuti», al seguito Di Maio e Dibba.

La scelta di Raggi, il progetto Malagrotta 2 come lo hanno bollato i comitati locali già sul piede di guerra, ha spiazzato un pezzo di Movimento. Il leader, Di Maio, non l'ha difesa: «Scelta sua, in piena autonomia», tagliavano corto dall'entourage del leader. Ma di questo a Raggi importa il giusto. Sono soprattutto gli equilibri interni, la tenuta della sua sempre più fragile maggioranza a crucciarla. Ieri, per dire, è dovuta arrivare in Aula lei, la sindaca, per acciuffare i 24 voti necessari ad approvare una delibera sul riassetto delle partecipate in rosso. Stessi voti, 24, che ha racimolato la finanziaria 2020-2022 del Campidoglio, a fine anno. Senza il «sì» della sindaca, la maggioranza non avrebbe avuto il numero legale per proseguire. Anche se in teoria il M5S avrebbe 28 voti su 48, più quello di Raggi.

In questo lento sfarinamento interno, la vicenda discarica rischia di fare da detonatore alle tensioni rimaste ancora sotto il tappeto. Ed è forse per questo che Raggi, alla fine, ha deciso di rallentare. I rappresentanti dei due municipi che convivrebbero con la nuova discarica, l'XI e il XII, 300mila abitanti come Bari, ieri hanno minacciato le dimissioni. Raggi, dal 2016 a oggi, ha già perso due distretti, passati al centrosinistra. Per questo non vuole altri strappi.

RICORSO AL QUIRINALE
Ieri, durante il vertice di maggioranza, ha accettato di fare «ulteriori approfondimenti» sulla zona scelta soltanto tre giorni fa. Anche se il Comune, altro paradosso, per lo stesso sito aveva fatto ricorso al presidente della Repubblica, solo a maggio. «La zona può cambiare di nuovo», spiega Daniele Diaco, presidente della Commissione Ambiente del Campidoglio (M5S). «Il Municipio XII presenterà un dossier con alcuni elementi ostativi alla discarica, la sindaca si è detta ben disposta ad analizzarlo e recepirlo. A quel punto la delibera del 31 dicembre potrebbe essere revocata». Dall'entourage di Raggi, confermano che il «municipio potrà presentare eventuali elementi ostativi alla delibera» e che «se sono ostativi, si applica la legge». Insomma, come nel gioco dell'oca, si potrebbe tornare alla casella di partenza: caccia all'area per la discarica. Ma dove?

PD CONTRARIO
La Regione Lazio, guidata dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti, guarda infastidita i rovesci di fronte che si registrano intorno al Marc'Aurelio. Il Pd romano ieri ha formalmente attaccato la scelta di Monte Carnevale. «E' il sito meno indicato vista la vicinanza a Malagrotta», ha detto il capogruppo dem in Assemblea capitolina, Giulio Pelonzi. Fratelli d'Italia, annuncia il capofila Andrea De Priamo, ha presentato una mozione contro Monte Carnevale, sperando di calamitare voti tra i 7-8 grillini contrari. Ma data la frenata di Raggi, alla fine, potrebbe non essercene bisogno.
 
 

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