«La guerra, le bombe e la fame erano peggio del virus: il Covid sicuramente passerà, ma ora rispettate quello che vi dicono le autorità e non siate egoisti». Pasquarosa Giuliani, di Subiaco, cento anni festeggiati a luglio, ne ha viste proprio tante e, lucidissima, riesce a seguire tutto quello che sta accadendo. Al compleanno c’erano le autorità di Agosta e Subiaco che hanno giurisdizione dove vive la vecchietta, la frazione di Madonna della Pace. La nonnina, attenta ai giornali e alle tv rimasta vedova nel 1995, ora accudita dai due figli, tre nipoti e altrettanti pronipoti, dopo aver vissuto la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, ha sentito il bisogno di rassicurare tutti.
«In televisione parlano solo di questo e non va bene – dice Pasquarosa – In tempo di guerra non avevamo niente e non mancavano le malattie. C’erano la tubercolosi, la malaria e il tifo e il dottor Calvanese, un gran signore, ci curava con il chinino». La signora Giuliani ricorda la generosità degli Anni ‘40, così diversa dal narcisismo odierno: «Ci si aiutava molto e ci si scambiava ciò che si possedeva - racconta - soprattutto quel poco che, a volte, avanzava a tavola. Oggi c’è tanto da mangiare e non si soffre la fame e pure sento tante cose cattive che allora nessuno diceva».
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La tragedia della guerra, con i feroci bombardamenti anglo-americani e la successiva occupazione dei tedeschi, le ha lasciato ricordi indelebili: «La paura e il terrore erano quotidiani – ricorda - Di giorno bisognava trovare da mangiare, di notte un rifugio.