Viviana Capomaccio, una residente, ha scritto sia al presidente del Parco Regionale dei Castelli Romani Gianluigi Peduto che al sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi per chiedere spiegazioni: «Non le sembra - scrive - che il gazebo sia totalmente alieno e non compatibile con l’ambiente circostante? Si tratta di una struttura di metallo, a base fissa, quindi non rimovibile, come invece sono tutte le strutture in legno in concessione sugli arenili. Per di più è sovradimensionato rispetto a un marciapiede su cui, nella bella stagione e nei week end, passeggiano e gravitano centinaia di passanti, carrozzine, bambini con biciclette, disabili con sedie a rotelle che ora vedono di gran lunga ristretta la superficie calpestabile.
Non osiamo immaginare la confusione che si creerà quando sotto il gazebo verranno posizionati tavolini e sedie e ci sarà il via vai dei passanti e dei camerieri del chiosco. Chiedo se non sia possibile intervenire ad opera ancora in costruzione con un ridimensionamento o una localizzazione più “discreta”, ferma restando la salvaguardia dell’attività dell’esercizio commerciale di svolgere attività esterna».
Non è possibile, dicono i residenti, che un bene pubblico come il lungolago divengano solo uno slalom tra chioschi di ambulanti, tavolini, sedie e camerieri. Per ora non c’è stata risposta alle missive inviate. A dire la sua anche il consigliere comunale M5S Paolo Belli: «Anche se il gazebo rispetta il regolamento comunale – dice - occupa di fatto uno spazio pubblico di passaggio e il suo grande ingombro può creare problemi e disagi. Il Comune ha facoltà di concedere l’occupazione di suolo pubblico previo rispetto però delle norme di sicurezza». Nel frattempo si accende su Facebook un botta e risposta tra il vicesindaco Cristiano Bavaro e Fabio Angeletti, presidente dell’associazione “Castel Gandolfo in Movimento”.
Bavaro mette in chiaro che il gazebo gode dei pareri favorevoli del Parco e della Soprintendenza Paesaggistica e che a seguito dei due nulla osta il Comune ne ha autorizzato l’installazione. Angeletti replica: «Non sono in discussione i pareri delle autorità sovracomunali - dice - Quello del Comune sì: ha accettato una richiesta per un gazebo troppo grande: una volta tutto montato costringerà le persone a camminare in mezzo alla strada».
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